L’attacco al consolato italiano, rivendicato dall’IS, effettuato, secondo loro, attraverso fazioni alleate dei fratelli musulmani, ci pone l’interrogativo se l’attentato è stato pianificato espressamente contro l’Italia, oppure se l’obiettivo era il sito occidentale più semplice da colpire con un’autobomba. L’analisi che vogliamo effettuare è se il colpevole sia stato proprio lo Stato islamico e se siamo proprio certi che l’obiettivo era il consolato italiano.
Iniziamo dall’orario dell’esplosione: 06.30 del mattino. L’IS è sanguinario. Forte nella comunicazione e negli eventi roboanti, avrebbe pianificato sicuramente l’esplosione in un orario per generare più vittime, ovvero durante l’orario di apertura del consolato. Facendo esplodere l’ordigno a quell’ora, la volontà era non di generare molte vittime tra la popolazione. Escluderei quindi l’IS come autore e darei la responsabilità ai Fratelli Musulmani. Se diamo quindi per assodato che i responsabili siano i fratelli musulmani, possiamo analizzare il target tra i loro obiettivi principali: il Presidente Al-Sisi ed i magistrati.
Un forte indizio: l’esplosione è coincisa (autobomba telecomandata con almeno 250 kg. di esplosivo, non di 450 come dichiarato dall’IS, per le dimensioni dell’autovettura) durante il passaggio di un importante magistrato, amico del Presidente. Infatti, l’Alta Corte egiziana è vicina al Consolato. L’appoggio del governo italiano all’attuale leadership egiziana, inserito nella lotta al terrorismo, è forte, ma lo è altrettanto da parte di altri paesi europei. Ma mentre l’Egitto supporta militarmente il governo di Tobruk del Generale Haftar, l’unico riconosciuto ufficialmente, l’Italia, che aspira ad una leadership dell’ONU ed Europea, per una gestione post-conflittuale libica e per controllare la marea di immigrati che partono dalle coste libiche, cerca di mediare anche con il secondo governo “fondamentalista” di Bengasi, che è in lotta con la componente dell’IS del Califfato di Derna (terzo incomodo), e che è alleato ideologicamente con i fratelli musulmani.
Questo escluderebbe quindi la determinazione dei fratelli musulmani a colpire espressamente l’Italia.
Certo, queste sono valutazioni scritte a 12 ore dall’attentato. Le indagini potranno portare ad altre conclusioni. E questa testata le seguirà.