Oggi, in un periodo di forte incertezza in tutti i settori della vita pubblica e sociale, è molto più forte, rispetto agli anni precedenti, la necessità di sicurezza. Viviamo un momento in cui gli organi di stampa ci raccontano giornalmente di gravi fatti di cronaca rilevando, tra l’altro, un diffuso senso di insicurezza della gente. Per le forze dell’ordine dare risposte alle molteplici richieste dei cittadini diventa davvero difficile, anche a causa dei noti problemi di carenza degli organici. Nasce così la necessità di rivolgersi alla sicurezza privata, che nonostante gli innumerevoli paletti ad essa posti, ha un’evoluzione di mercato molto importante.
La sicurezza privata (Vigilanza Privata) ha avuto un’evoluzione tecnica/giuridica legata sia alla necessità delle comunità che al bisogno di collocare risorse umane importanti successive a periodi di guerre. I primi cenni di vigilanza privata risalgono al III° secolo avanti Cristo, durante l’era della Repubblica Romana, dove a seguito della necessità di ricollocare uomini reduci da campagne militari, fu istituito un particolare settore chiamato “Ufficio degli edili” che, contrariamente a quanto possa far pensare il nome, si occupava di attività di sicurezza. Nell’antica Roma era tutto compartimentato; Censori, Pretori e Consoli si occupavano di faccende di tipo amministrativo, mentre i Questori erano principalmente responsabili delle finanze. Il ruolo degli appartenenti all’ufficio degli edili era esclusivamente di vigilanza della vita economica, religiosa e di attiva prevenzione sui diritti della proprietà privata, cioè custodi. I Vigiles (o Praefecti Nocturni), incaricati della sorveglianza della città, furono il primo corpo di vigilanza che dette inizio ai servizi di sicurezza e polizia, anche se in verità il loro principale compito era quello di vigili del fuoco. Essi dipendevano dall’Ufficio degli edili, che era gestito da quattro comandanti (ognuno dei quali chiamato “Edile”) nominati direttamente dal Senato. Questa milizia, pur avendo un inquadramento militare, dalle cui fila provenivano i suoi componenti, non rispondevano ai vertici militari, ma in maniera esclusiva agli Edili. Nei loro compiti di vigilanza e custodia delle proprietà pubbliche, avevano il potere di arrestare i malfattori ed il compito di fare rispettare le leggi. Le case degli edili erano formate da un complesso composto da unità abitative per gli Edili, camerate per le guardie e magazzini per la custodia dei beni dello Stato e dei privati. Il Corpo si ebbe fino alla caduta della repubblica Romana, quando i suoi poteri transitarono nelle mani dei militari.
Bisognerà attendere l’Alto Medioevo per ritrovare organismi con funzioni simili. Al tempo dei Comuni, che vedeva le città cinte da mura, vennero costituite le Milizie Cittadine che, sotto il controllo del Console o del Podestà, venivano impiegate in periodo di pace per la vigilanza e la custodia dei beni dei cittadini. Il servizio veniva svolto soprattutto di notte e durante i mercati urbani ed extraurbani. Anche alle Corporazioni di Arti e Mestieri venne concesso di costituire corpi autonomi di milizia urbana, da loro stipendiati e gestiti, con il compito di proteggere esclusivamente gli interessi degli appartenenti alla corporazione. La scomparsa dei Comuni non decretò la fine di queste figure che continuarono ad esistere e a svolgere i loro compiti di vigilanza sotto svariate forme.
Il primo esempio di vigilanti dell’età moderna si ha proprio in Italia con la nascita a Padova, il 30 aprile 1870, dell’Istituto di Vigilanza Privata “Cittadini dell’Ordine”. Il fondatore Giuseppe Lombardi, ex ufficiale garibaldino, ben presto estese la rete della sua azienda anche a Venezia, Torino e Milano.
Il vigilante moderno sta cercando di scrollarsi di dosso la figura di Vito Catozzo, personaggio simbolo nel quale fu confinato negli anni ’80, per assurgere al ruolo di incaricato di Pubblico Servizio nel quale lo colloca la vigente legislazione. Oggi la vigilanza privata è affidata a molti istituti, grandi e piccoli, che si avvalgono di operatori professionalizzati. Professionalizzazione che deve tenere conto delle continue innovazioni tecnologiche che le GPG, le Guardie Particolari Giurate, devono far proprie per affrontare il proprio ruolo con competenza anche nei luoghi pubblici quali aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane, Tribunali, ecc., dove svolgono la loro attività.
Lillo Giacopino
Giacopino è un Security Manager esperto nella sicurezza privata, Ex ufficiale della Marina Militare, ha prestato servizio nel Battaglione San Marco e nel Consubin (Brevetto conseguito negli USA), partecipando a varie missioni all’estero. Ha frequentato corsi di specializzazione per la Protezione Civile, dove ha svolto servizio e ricevuto alcune Benemerenze. Funzionario di Raggruppamento del GIO, Gruppo di Intervento Operativo delle Guardie Ecozoofile di Agriambiente, dirige un Istituto di Vigilanza e svolge attività di consulenza per la sicurezza di eventi e di siti industriali.