Dopo l’attentato alle Torri Gemelli di New York dell’11 settembre 2001, la questione della sicurezza urbana nelle città occidentali è divenuto un tema centrale. Da allora sono stati approntati altissimi livelli di prevenzione contro il fanatismo religioso; tuttavia, prima gli attentati terroristici alla redazione di Charlie Hebdo e al supermercato Kosher del gennaio 2015, poi il più recente attacco avvenuto a Parigi nella notte del 13 novembre, hanno fatto riemergere in modo prepotente la paura degli attentati terroristici.
Nel nostro Paese, il sentimento di paura legato al terrorismo viene acuito dal fenomeno dell’immigrazione clandestina che contribuisce ad alimentare un sentimento di diffidenza verso le diversità religiose e culturali, al quale si aggiunge una crisi economica senza precedenti e una corruzione dilagante a qualsiasi livello che contribuisce ad alimentare fenomeni di criminalità sempre più organizzata.
Dato questo contesto, ora non rimane che interrogarci su quali potrebbero essere gli apporti che i vari livelli istituzionali possono mettere in campo per contrastare il fenomeno del terrorismo.
Non vi è dubbio che competa al Governo l’attività investigativa e repressiva del fenomeno terroristico, ma risulta sempre più chiaro che l’attività di Intelligence può essere sensibilmente agevolata se, a livello locale, vengono create particolari condizioni.
Il Sindaco, tra i suoi poteri, sovrintende alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, nonché allo svolgimento delle funzioni affidategli dalla legge in queste ultime materie. Nell’esercizio di queste funzioni il Sindaco concorre ad assicurare anche la cooperazione della Polizia locale con le forze di Polizia Statale, al fine a prevenire ed eliminare i pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini.
Considerato che la minaccia rappresentata dal terrorismo è difficilmente individuabile in quanto i fanatici religiosi, sotto mentite spoglie, si integrano e nascondono nel tessuto sociale, si comprende come la polizia locale possa svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione degli attentati.
Infatti la polizia di prossimità, una particolare specializzazione della polizia locale, svolge la propria funzione in stretto contatto con i cittadini e ha la possibilità di conoscere profondamente il territorio e il tessuto sociale che li circonda. Questa particolare condizione dà la possibilità di intercettare eventuali movimenti sospetti, che potrebbero sfociare in attentati terroristici.
È appena il caso di precisare che il ruolo della polizia locale non andrebbe oltre, considerata la competenza e la preparazione delle Forze dell’Ordine, ma questi operatori possono giocare un ruolo strategico, richiamando l’attenzione dove scorgono un qualche sospetto.
In pieno allarme terrorismo ognuno è tenuto a fare la sua parte per attivare un’efficace azione di contrasto. Sul territorio italiano prestano servizio circa 70.000 agenti di Polizia Locale, tuttavia questi ultimi non hanno adeguata formazione e preparazione per simili attività, né sono adeguatamente equipaggiati per fronteggiare situazioni a rischio. Sarebbe quindi opportuno, anche nel rispetto del principio di sussidiarietà tra Stato e Enti Locali, che i Corpi della Polizia Locale vengano messi nelle condizioni di poter lavorare per garantire vera sicurezza ai cittadini in pericolo, per esempio riconoscendo loro la possibilità di accesso allo SDI, il sistema di indagine delle forze dell’ordine e il data base del Viminale. Se è auspicabile la massima sinergia tra gli operatori che agiscono nell’ambito della sicurezza, non è concepibile che gli agenti della polizia locale che operano migliaia di controlli stradali sul territorio nazionale non siano in grado di sapere se stanno fermando un criminale o un potenziale terrorista.
Armando Clemente
Nato a Benevento nel 1963, si è trasferito giovanissimo in provincia di Milano dove tuttora vive. Laureato in Sociologia con il massimo dei voti – indirizzo politico istituzionale – all’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino, è Comandante del Corpo di Polizia Locale di Cesano Boscone (MI) del quale è entrato a far parte nel 1987, nonché responsabile comunale della Protezione Civile. Ha curato e realizzato numerosi progetti nell’ambito della sicurezza urbana e della viabilità.