Ad autunno inoltrato, con l’arrivo dei primi freddi e l’abbassamento delle temperature, in tanti hanno dovuto già fare i conti con i primi virus detti parainfluenzali. Febbricola, dolori articolari, naso che cola e tosse, ha costretto a stare a letto diversi italiani.
E’ questo il preludio dell’influenza vera e propria che comparirà, secondo gli specialisti, già a metà novembre, con il picco tra le feste di Natale e gennaio. Un regalo non proprio gradito, come si può immaginare.
Ogni anno, si ripete da sempre, l’unica prevenzione è quella di vaccinarsi. L’invito è rivolto soprattutto alle persone anziane, ai bambini a coloro che hanno delle patologie croniche e agli addetti ai lavori (medici, infermieri e chi è a contatto con il pubblico).
Ma come sarà l’influenza 2018/19? All’Istituto superiore di Sanità si è cauti: “Non ci aspettiamo sorprese particolari, almeno a giudicare da come l’influenza si é comportata nell’emisfero australe dove si é già manifestata. Bisognerà però osservare se manterrà le stesse caratteristiche una volta arrivata in Occidente”. Saranno quattro i virus che colpiranno nel nostro Paese, anche se è ancora presto per capire come e quanto questi sgraditi ospiti ci investiranno. Infatti cominciano a fare capolino a novembre esprimendosi con modalità inconfondibili: febbre all’improvviso altissima sopra i 38 gradi, tosse e mal di gola, brividi, dolori muscolari, inappetenza. Non servono antibiotici tranne che nelle forme che presentano complicanze.
Non é influenza invece quella che ha già cominciato a “disturbare” il nostro sistema immunitario, soprattutto nelle Regioni del nord. Sono microrganismi di altro genere (parainfluenzali, adenovirus e rinovirus). Ogni anno attaccano tra il 4 e il 12% della popolazione. Causano problemi alle vie respiratorie quindi tosse, mal di gola e raffreddore con un po’ di febbre. Disturbano per 3-4 giorni senza richiedere in via generale il ricorso a farmaci, tanto più agli antibiotici che non servono come contrasto a un’infezione virale. Queste forme non hanno niente da spartire con i problemi intestinali che molti già lamentano, di origine diversa, sono presenti durante l’intero arco dell’anno.
Le Regioni stanno per avviare le campagne di vaccinazione con offerta gratuita alle persone da proteggere in via prioritaria perché più fragili: senior sopra 65 anni, donne nel secondo e terzo mese di gravidanza, bambini e adulti da 6 mesi a 65 anni con patologie croniche, operatori di servizi pubblici, forze di polizia e vigili del fuoco, veterinari. Il periodo indicato per la vaccinazione è dai primi di novembre a fine dicembre. E’ importante ricordare che le siringhe utilizzate per l’inoculazione non contengono lattice e che sono sicure per le persone allergiche.
La cultura della vaccinazione fa fatica a diffondersi nel nostro Paese. Due anni fa si sono protetti appena la metà degli anziani, ancor meno le gestanti, due su 100. E’ poco se si vuole trascorrere una stagione invernale e anche buone festività natalizie, visto che quasi sempre proprio sotto l’albero i virus sono più aggressivi.