Nel nostro Paese si fuma meno che in passato, ma la dipendenza da tabacco resta una delle principali cause di malattie respiratorie. Ne sono colpiti 7,6 italiani adulti su 100 e il 34,7% di chi convive con una di queste patologie ancora fuma, mentre un terzo dei pazienti è esposto quotidianamente al fumo passivo.
I disturbi peggiorano a causa dell’aria inquinata che insieme al fumo riduce le prestazioni fisiche e innescano una sofferenza polmonare che puo’ sfociare in malattie invalidanti, come l’asma e la BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva).
Secondo i dati (riferiti al 2017) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), un italiano su quattro è un fumatore attivo, circa il 26%. Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, anche se un quarto dei fumatori ne consuma più di un pacchetto. Il Centro Italia detiene il poco invidiabile primato: i dati rivelano che si fuma di più in Umbria, Abruzzo, Lazio e Campania. Inoltre il vizio è più frequente fra le classi socioeconomiche più svantaggiate e fra gli uomini. La legge del 2003, quella che ha stabilito il divieto di “ fumare nei locali chiusi, ad eccezione di quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico”, ha modificato il comportamento dei fumatori e dei padroni di casa nei confronti di chi si accende una sigaretta.
Respirare aria pulita e smettere di fumare: questi i temi al centro della campagna ‘Healthy Lungs for Life’, organizzata dalla European Lung Foundation in contemporanea con il Congresso annuale della European Respiratory Society, che quest’anno si svolgerà a Milano dal 9 al 13 settembre. La campagna propone attività e incontri pubblici per sensibilizzare sull’importanza dell’aria pulita per la nostra salute.