Sono almeno 33 milioni le persone che in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito (50 milioni in tutta Europa) soffrono di emicrania, sia cronica che episodica, patologia che spesso viene sottovalutata e non trattata adeguatamente dal punto di vista terapeutico. In tutta Europa i costi dell’emicrania ammontano a 27 miliardi annui.
Adesso arriva una nuova molecola, per la quale si attende l’autorizzazione sia dell’Fda che dell’Ema. Lo studio ha soddisfatto il suo obiettivo primario: un numero significativo di pazienti ha infatti sperimentato una riduzione di almeno il 50% dei giorni in cui avvertiva con frequenza il dolore di testa.
L’emicrania ha un impatto profondo e limitante sulle capacità di un individuo di svolgere le normali attività quotidiane, ed è stata dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una delle 10 cause primarie di anni vissuti con disabilità sia per gli uomini che per le donne. Le attuali terapie preventive sono state mutuate da altre indicazioni e sono spesso associate a scarsa tollerabilità e a mancanza di efficacia, due fattori che determinano tra i pazienti elevati tassi di sospensione