La tossina botulinica migliora l’umore e combatte la depressione. Accanto ai riconosciuti effetti di attenuazione delle rughe, quindi di ringiovanimento del volto, il botulino ha degli effetti anche sullo stato d’animo. Gli ultimi studi condotti da Michelle Magid, Brett H. Keeling e Jason S. Reichenberg della University of Texas Southwestern (Usa) e pubblicati solo pochi mesi fa sull’autorevole Plastic and Reconstrucitve Surgery – la rivista dell’American Society of Plastic Surgeons – hanno confermato gli effetti positivi della tossina botulinica sulla psiche, già messi in luce da studi precedenti. In un recente convegno sull’argomento tenutosi a Milano il dottor Massimo Signorini, presidente di AITEB, Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino ha rilevato come “Non parliamo solamente di un benessere indotto dalla soddisfazione di un buon trattamento cosmetico, ma è un effetto indiretto, dettato dall’azione della tossina nell’attenuare alcune espressioni del volto. È un risultato che conferma ulteriormente quanto la letteratura scientifica sostiene: la tossina botulinica è un farmaco che può essere utilizzato nella cura alla depressione”.
Nella ricerca texana i ricercatori hanno considerato cinque differenti studi che hanno riguardato gli effetti della tossina sullo stato d’animo di quasi 400 pazienti arrivando a determinare un significativo miglioramento. I pazienti, sia uomini sia donne, sono stati trattati nella zona glabellare, ovvero l’area tra l’arca sopracciliare e la radice del naso.
“Quando siamo tristi tendiamo ad assumere espressioni facciali tristi, ma è anche vero il contrario: coloro che hanno di norma un atteggiamento mimico di tristezza, indipendentemente dall’umore, tendono ad essere più tristi – osserva Signorini, che continua – studi condotti in ambito psichiatrico peraltro dimostrano che il solo fatto di attivare i muscoli del sorriso e di inibire quelli responsabili delle espressioni di tristezza e rabbia invierebbe al cervello, mediante un circuito di feed-back, segnali tali per cui ci si sentirebbe poi un po’ più felici e meno stressati”. Attenuare un’espressione accigliata incrementa insomma il buonumore.
“È stato anche dimostrato che attenuare le espressioni arrabbiate o corrucciate consente di modificare l’attività di alcune aree cerebrali che controllano ansia e risposta alla paura – aggiunge il presidente di AITEB, che prosegue – ma attenzione, ciò non significa che si voglia abolire le espressioni negative pur di migliorare l’umore, tutt’altro. Non chiediamo certo alla tossina di bloccare le emozioni, ma bensì di modulare alcune mimiche facciali negative. Lo scopo principale, ovviamente, è quello estetico. Oggi tuttavia, grazie alle ricerche in campo neurologico, sappiamo che esiste anche questo beneficio aggiuntivo, tutt’altro che trascurabile”.
Conservare un’espressività adeguata è comunque necessario per una normale vita di relazione. Infatti, “chi ci sta di fronte deve comunque essere in grado di percepire i nostri stati d’animo, non solo dai toni della voce, ma anche dalla mimica facciale, altrimenti la comunicazione interpersonale ne risulterebbe compromessa – conclude Signorini – una volta di più occorre ribadire che i trattamenti con botulino devono essere praticati in modo corretto da medici esperti”.