Ho vissuto e sto tutt’ora vivendo un esperienza unica nell’accompagnare la Vergine Pellegrina di Fatima, in questo percorso in Lombardia tra Parrocchie e processioni. La Statua concessa dal Rettore del Santuario di Fatima per le missioni mariane popolari, missioni di evangelizzazione, è arrivata nella Diocesi di Milano il 6 maggio scorso ed è stata ricevuta dalle autorità religiose e civili presso l’ Istituto Gonzaga di Milano e da un’infinità di fedeli.
I Templari Cattolici d’Italia, che si ispirano, per valori e per azioni, all’antico Ordine dei Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis, detti “Templari”, hanno ‘scortato’ in questo tragitto durato 40 giorni la Statua della Vergine.
L’ Apostolato Mondiale di Fatima ha organizzato tale itinerario nelle Parrocchie di Biassono, Macherio e Sovico, quindi a Milano nelle Parrocchie di San Protaso e San Giuseppe della Pace a Milano dove il 13 maggio il Cardinale Arcivescovo Angelo Scola ha presieduto la processione con la Madonna pellegrina e ancora alla Parrocchia Gesù a Nazaret. A seguire la statua ha raggiunto le Parrocchie di Alzate Brianza e per finire le Parrocchie della città di Arcore.
Va ricordato che durante gli anni della guerra il culto religioso si è rafforzato e Papa Pio XII ha promosso e incoraggiato in modo particolare quello mariano. Si torna a cercare nella donna e nella devozione a Maria un’alleata a cui affidare il compito dell’educazione cattolica dei figli e soprattutto dei mariti, “perché l’uomo è come un adolescente, capace di allontanarsi dalla retta via semplicemente per debolezza e incoerenza”. É la donna che deve farsi carico delle scelte morali e religiose della famiglia.
La devozione mariana è la più diffusa e ‘sentita’ negli strati popolari. Il mese di maggio è dedicato a Maria, non per una scelta casuale, ma perché con l’arrivo della bella stagione la Vergine è chiamata a difendere e a proteggere l’innocenza delle giovani donne. Il rinnovarsi della natura le pone a rischio di cadere in tentazione. Il culto di Maria, i fioretti a lei offerti quotidianamente, divengono una sorta di pratica religiosa preventiva che sublima gli amori adolescenziali.
Per introdurci a comprendere l’importanza per i fedeli del percorso nelle varie Parrocchie, don Vittorio de Paoli, assistente spirituale nazionale dell’Apostolato Mondiale di Fatima, ha sintetizzato il messaggio della Madonna in tre parole: preghiera, conversione, penitenza.
Ogni arrivo ed ogni saluto in ogni comunità cristiana è stata vissuta da tutti con una estrema commozione; l’atterraggio dell’elicottero che portava la Sacra Statua accompagnata sempre da don Vittorio de Paoli e festeggiata dalle autorità civili e religiose locali ha prodotto grande commozione e momenti di intensa spiritualità.
Va sempre rammentato che il santuario mariano di Fatima è uno dei luoghi più venerati dai fedeli cattolici e in questo luogo, sacro per l’apparizione di Maria, papa Giovanni Paolo II volle recarsi di nuovo il 13 maggio 2000, per procedere alla beatificazione dei fratelli Marto, al termine della celebrazione il cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano diede lettura della comunicazione in lingua portoghese, sul terzo segreto di Fatima; ed appena un mese dopo, il 26 giugno 2000, il Papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno commento teologico del Prefetto, cardinale Joseph Ratzinger. Ecco uno stralcio: «La parola chiave di questo “Segreto”, è il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo …”».