“Il Papa Pio IV. Il Vescovo Servo dei servi di Dio a tutti quanti cristiani che leggeranno la presente lettera, salute e apostolica benedizione.
….. desiderosi pertanto che la chiesa di San Giovanni Battista del territorio di Melegnano nella diocesi milanese, verso la quale, come ci è noto, il diletto figlio attuale Proposto porta un singolare affetto di preferenza ..… amorevolmente concediamo ed elargiamo nel Signore a tutti ed ai singoli cristiani fedeli d’ambo i sessi, che veramente pentiti, confessati o con proposito di confessarsi visiteranno la detta chiesa dai primi vesperi della vigilia del venerdì santo e della festa della Natività di San Giovanni Battista fino al calar del sole dei medesimi giorni, e vi avranno innalzato fervorose preghiere a Dio, l’indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati ..… “.
Era il 20 gennaio 1563 quando Giovanni Angelo Medici, appartenente ad uno dei rami della nobile casata fiorentina, appose la sua firma sulla bolla che concedeva l’indulgenza plenaria perpetua a chi visitando la Chiesa di San Giovanni Battista in Melegnano vi si intratteneva in “fervide preghiere”. La firma di Giovanni Angelo Medici riportata sulla bolla papale è quella di Pio IV, il nome che si era scelto quando, quattro anni prima, era stato eletto papa. Si raccontano alcune leggende in merito alla motivazione che spinse il papa a concedere l’indulgenza plenaria perpetua proprio sul territorio di Melegnano, ma forse la spiegazione è molto più prosaica di quanto non si immagini. La sua famiglia, infatti, era feudataria sulle terre di quel borgo grazie al fratello Gian Giacomo che era stato nominato Marchese di Melegnano. Una motivazione quindi legata a fattori economici potrebbe essere quella che ha determinato la sua decisione. Decisione che ha avuto importanti ricadute economiche sul territorio che si sono perpetuate nei secoli a venire.
Nel tempo la cittadina ha avuto uno sviluppo soprattuto agricolo che ne ha segnato la storia. Una storia alla quale ha offerto parecchi episodi bellici, tra i quali il più noto è l’epica Battaglia di Melegnano dell’8 giugno 1859 che, nel corso della II Guerra d’indipendenza, vide i francesi del Generale Achille Bezaine sconfiggere, con gli zuavi del 33º reggimento fanteria di linea comandati dal colonnello Bordas, gli austriaci dell’11º Reggimento “Principe di Sassonia” rinforzati da una compagnia di Cacciatori dell’Imperatore.
Melegnano, seppure sia uno dei comuni del milanese con minore superficie, ha da sempre occupato una posizione di primo piano nel panorama storico, culturale ed economico del territorio.
Non bisogna dimenticare la sua vocazione agricola, favorita anche dal prezioso reticolo di canali noto come “Navigli”, progettato da Leonardo da Vinci. L’eccedenza nella produzione di latte portò la città ad avere una ricca e variegata produzione casearia.
Memore del forte legame che ha da sempre unito Melegnano alla terra, quest’anno la Festa del Perdono, giunta alla sua 456^ edizione, è rivolta al recupero del patrimonio culturale connesso all’attività agricola. Un patrimonio da preservare, commentano gli organizzatori, perché non è solo conservazione del passato, ma anche e soprattutto il futuro delle prossime generazioni. E’ proprio sull’agricoltura, e sul mondo ad essa interconnesso, che si deve puntare per risolvere i problemi più pressanti che insistono sulla nostra società attuale. “La produzione di cibo è la causa principale dell’inquinamento che avvolge il nostro pianeta, molto più di quanto insistono le automobili”, ci dice Roberto Silvestri, rappresentante della Consulta della Cultura e membro di Slow Food.
Ma anche il problema della mobilità è posto in risalto in questa occasione. Giulietta Pagliaccio, presidente della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), ricorda che una mobilità diversa, non inquinante e che salvaguardi la salute di tutti noi, è possibile e che il futuro passa dalla mobilità sostenibile.
Due temi importanti per il nostro futuro, come ricordano il Sindaco Rodolfo Bertoli e l’Assessore Giacinto Parrotta, sui quali è poggiata la struttura portante della 456^ Edizione della Festa del Perdono che, con la Fiera, si svolgerà dal 18 al 22 aprile, ma che disloca una serie di iniziative che partono già dal 5 aprile per arrivare a concludersi al 30 giugno.
Un ricchissimo programma che vedrà, sicuramente anche quest’anno com’è ormai tradizione, migliaia di persone confluire alla Festa del Perdono da tutto il circondario, con le bancarelle che offriranno prodotti alimentari artigianali e gli stands e le aree dedicate, che gli organizzatori chiamano “piazze”, offrire eventi legati alla storia della città, rappresentazioni teatrali, visite guidate, concerti sinfonici, raduni, rievocazioni, sfilate , mostre e tanto altro.