La cronaca nazionale ci evidenzia un altro pericoloso fenomeno, oltre quello della violenza dentro e fuori gli stadi, che si manifesta nella tifoseria calcistica e che ha acceso un dibattito sulla deriva razzista del popolo italiano.
Più volte i calciatori di colore sono stati oggetto di cori razzisti nei campi di calcio, una credo che ciò non basti a connotare come razzisti gli italiani. Queste pratiche alquanto spregevoli sono frutto di una educazione dove la mancanza di rispetto per la persona è il fulcro attorno al quale ruota il pensiero impoverito di alcuni individui che, purtroppo sempre con maggiore frequenza, si manifestano in tutti gli ambiti della vita civile. Manca l’educazione civica. Se i cori fossero razzisti ne sarebbero vittime anche i beniamini della propria squadra, e invece notiamo che nella stragrande maggioranza dei casi sono diretti contro gli avversari. Il fenomeno va quindi inquadrato in ambito educativo. Demonizzare, insultare, svilire l’avversario (e qui la politica docet), denota una deficienza intellettuale (e spesso intelletiva) che ci fa bene intendere qual è il livello del confronto in tutti i settori della civile convivenza in questo Paese.
Tuttavia, non bisogna mai abbassare la guardia sul fronte della lotta al razzismo. Ben vengano quindi tutte le iniziative di lotta e di repressione di qualunque razzismo sotto qualsiasi forma si manifesti.
Il calcio nel nostro paese è uno straordinario veicolo di comunicazione e non possiamo permetterci che veicoli messaggi negativi. Anzi, è bene farne anche uno strumento di educazione per la vasta platea che investe larghi strati della popolazione dei più svariati target.
In quest’ottica si è voluta dedicare una targa a Bakary, il ragazzo oggetto di insulti razzisti lo scorso mese a Melegnano. La cerimonia di consegna della targa è avvenuta durante il Torneo dell’Amicizia, al quale lo stesso Bakary ha preso parte in quanto calciatore di una delle squadre di calcio partecipanti.
Dallo scorso 23 marzo, e fino al 27, squadre di calcio dilettantistiche composte da ragazzi dai 6 ai 20 anni si sono affrontate nel campo di calcio dell’Oratorio San Luigi a San Giuliano Milanese. Organizzato dalll’A.S.D. S. Luigi, (Associazione Sportiva Dilettantistica), con il Patrocinio del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano), il Trofeo dell’Amicizia dedicato a Gianantonio Massazzi e Claudio Tanfoglio, prematuramente scomparsi rispettivamente nel 2007 e nel 2008, è giunto alla sua 13^ edizione. Una edizione nella quale sono state presenti anche le ragazze del volley e, per la prima volta, ha visto cimentarsi anche le giovani calciatrici.
Numerosa e partecipata la presenza del pubblico che, oltre ad assistere alle gare, ha trovato un momento di socialità sostando nella tavola calda allestita per l’occasione dall’Oratorio.
Soddisfatti gli organizzatori, con il parroco Don Luca Violoni in testa, il pubblico che ha sostenuto i giovani atleti e, soprattutto, i ragazzi che hanno trascorso delle belle giornate in amicizia.
*Foto di Angela Vitanza