E’ fissata per sabato 16 marzo, a partire dalle 15,00, la pittura “en plein air” degli acquerellisti allievi della scuola di Angelo Gorlini alla Cascina Roma di San Donato Milanese. Il sabato successivo, 6 aprile, sarà il maestro in persona a dare una dimostrazione di acquerello nelle stesse sale che dallo scorso 9 marzo ospitano una mostra di acquerelli del pittore milanese e degli allievi della sua scuola.
L’esposizione propone una gran quantità di opere degli allievi, molte delle quale rilevano lo spiccato talento degli autori, sulle quali campeggia il tocco inconfondibile del maestro le cui opere sono ospitate in due sale. Una pittura, quella di Angelo Gorlini, che si contraddistingue per il tratto deciso, pieno, denso, potente e turbolento. Un tratto nel quale, come lui stesso descrive, le trasparenze si infittiscono sempre di più, e con esse la nudità bianca del foglio, sempre più ridotta fino a divenire quasi assente.
Angelo Gorlini approda all’acquerello nel 1974, dopo una ricerca, attraverso varie tecniche pittoriche, che parte fin dal 1968. Olio, gessetto, matita, sanguigna, passando da un genere all’altro; dalla pittura tradizionale ad olio, a quella iperrealista, da quella surrealista a quella tematica, nessuna delle quali lo soddisfa, fino a quando scopre la possibilità di giocare con acqua e colore e si innamora di questa tecnica facendone la sua principale forma di espressione.
Dopo la prima personale del 1972 al Centro Culturale Forlanini di Milano, arriva la prima personale alla Galleria San Barnaba nel 1974, alla Galleria Ars Italica sempre a Milano nel 1981, la mostra personale a Parigi alla Gallerie Etienne De Causans nel 1999, fino alla mostra personale presso il Museo della Carta e della Filigrana a Fabriano nel 2014. L’ultima sua personale è ancora a Milano nel 2017. A Fabriano, dal 2014, è membro della giuria del prestigioso premio internazionale dedicato all’acquerello.
La passione per l’acquerello e il desiderio di trasmetterla lo inducono, nel 1988, a fondare una scuola dalla quale, a tutt’oggi, sono passati più di 1500 allievi che hanno esposto in una trentina di collettive.
La libertà che lascia agli allievi di rappresentare il proprio modo di acquerellare lo rende peculiare nell’insegnamento di questa tecnica.
Il critico d’arte e filosofo Umberto Gavinelli lo descrive così: “Per il tipo di rapporto con gli allievi e per la concezione del suo ruolo, più che una scuola quello di Gorlini è un seminario. Sono sessioni di scambio e di arricchimento reciproco che si tengono più volte all’anno, in cui la tecnica del maestro fa da riferimento. Gorlini è contro l’imposizione di schemi o di formule accademiche. Egli suggerisce le soluzioni tecniche ma lascia molto spazio all’entusiasmo e all’interpretazione di chi partecipa …”.
La mostra “Acquerelli” resterà aperta fino al 7 aprile.