“Nel segno di Antonio Ligabue”, la galleria Phidias Antiques presenta, dal 18 maggio al 15 giugno 2019, nella propria sede di Reggio Emilia (Via Roma, 22/A), una retrospettiva dedicata al grande artista emiliano, celebrato nel 2019 dal Museum im Lagerhaus di San Gallo e dal film di Giorgio Diritti interpretato da Elio Germano, ormai prossimo all’uscita.
In esposizione, una decina di dipinti ad olio su tela e su faesite, unitamente ad una cospicua selezione di incisioni a puntasecca e ad una scultura in bronzo. Il percorso della mostra si completa, inoltre, con un excursus attraverso la pittura reggiana del tardo Ottocento (con opere di Gaetano Chierici, Giovanni Costetti e diversi altri) ed un dipinto seicentesco di Cristoforo Munari.
«Abbiamo scelto di approfondire lo studio dell’opera di Antonio Ligabue – spiegano i curatori Antonio e Claudio Esposito – in quanto colpiti dal carattere visionario del suo lavoro, dalla drammaticità e dalla forza espressiva che caratterizza tuttii suoi dipinti, rintracciati nel tempo all’interno di importanti collezioni private».
«Antonio Ligabue – scrive Sergio Negri nel catalogo della mostra “Antonio Ligabue. L’uomo, il pittore”, allestita nel 2018- 19 ai Musei Civici Eremitani di Padova – non era uno sprovveduto né tanto meno un incolto, bensì un pittore che, pur operando completamente al di fuori di norme o schemi consueti ai ruoli dell’artista contemporaneo, sapeva quel che voleva; un pittore che sapeva esprimersi con tale “qualità” da risultare violenta e irrefrenabile forza creativa; un pittore che sfuggiva ai consensi critici dell’epoca, se non per la sregolatezza della sua vita, quasi certamente per la distanza dalle formule culturali correnti».
Il percorso artistico di Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri, Reggio Emilia, 1965) viene generalmente suddiviso in tre periodi: le opere del primo periodo (1927-1939), dai colori inizialmente tenui e diluiti e in seguito maggiormente intensi e corposi, sono dedicate a scene di vita agreste e animali feroci in atteggiamenti non eccessivamente aggressivi; i lavori del secondo periodo (1939-1952) sono segnati dalla scoperta e dall’uso della materia grassa e da una scrupolosa rifinitura della rappresentazione, che comprende i primi autoritratti e scene di violenza in misteriose giungle equatoriali, così come vedute agresti; le opere del terzo periodo (1952-1962), il decennio maggiormente prolifico, sono caratterizzate da un segno di contorno vigoroso e continuo.
«Vederlo dipingere – conclude Negri – era entusiasmante: la sua mano andava libera e sicura sulla tela, senza pentimenti o titubanze, istintivamente guidata da una ricca fantasia visionaria».
La mostra, che sarà inaugurata sabato 18 maggio 2019 alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 15 giugno 2019, da lunedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.30, domenica e giovedì pomeriggio solo su appuntamento. Catalogo disponibile in galleria con un testo di Sergio Negri
Aperta nel 1976 a Reggio Emilia da Antonio e Claudio Esposito, la galleria Phidias è specializzata in arredi neoclassici, pittura e scultura europea del XVIII e XIX secolo. Dal 1988 al 1998 alla sede reggiana si affianca uno spazio milanese, nel quale si tengono varie esposizioni tematiche (pittura orientalista del XIX secolo, candelabri francesi del periodo della Rivoluzione, scultura del XIX secolo). Alle fine degli anni ’90 si sceglie di privilegiare ed ingrandire la sede di Reggio Emilia con l’apertura di un nuovo showroom in un palazzo nobiliare del centro storico.
Phidias partecipa a diverse mostre dell’antiquariato come l’Internazionale di Milano, il Gotha a Parma e Modenantiquaria. La galleria è associata alla FIMA dal 1988. Phidias, oltre alla attività legata all’antiquariato, si occupa di arredamenti di interni seguendo il cliente nella scelta degli oggetti e nella divisione degli spazi. Diversi lavori sono stati pubblicati sulle maggiori riviste del settore. Indialogo con l’antico, la galleria propone, inoltre, periodiche esposizioni d’arte moderna e contemporanea, tra le quali la retrospettiva dedicata ad Ottorino Davoli (2017), con opere di grande rilievo provenienti da collezioni private, e la personale di Carmen Panciroli (2018). Nel 2019 Phidias ha aperto una seconda sede a Milano, in via San Giovanni sul Muro 3, nei cui spazi saranno presentate mostre d’arte ed eventi culturali.
Fonte: CSArt Comunicazione per l’Arte