Riduttivo definirla un’opera d’arte: il “Trash Project” che l’artista Cosima Montavoci, in collaborazione con l’eco festival PLASTICAd’A-MARE, presenterà a BOOMing Contemporary Art Show (Spazio DumBO, 23/26.01.2020), è un vero e proprio progetto, denso e articolato.
L’iniziativa arriva a Bologna grazie alla collaborazione tra l’evento fieristico guidato da Simona Gavioli, che ha dedicato la Main Section di questa prima edizione alla salvaguardia ambientale, e il primo eco festival plastic free di Roma organizzato la scorsa estate con il supporto di WWF Italia. Obiettivo: interagire direttamente con il pubblico per sensibilizzarlo sul tema dell’inquinamento da plastica a discapito dei mari.
Montavoci, vincitrice della Call For Artists lanciata nel 2019 da PLASTICAd’A-MARE, esporrà al primo primo di DumBO (Chillout-Zone) alcuni lavori della serie “Trash Project” legati alle città di Venezia e Dhaka, dando l’opportunità al pubblico di cogliere differenze e similitudini di questi “residui umani”, insieme all’opera “Achrome/Art-waste” che tratta dei resti lasciati dalle opere durante il processo creativo, con un focus particolare sugli articoli monouso.
Ma soprattutto realizzerà live una nuova parte del progetto dedicata a Bologna. Lavorando in presa diretta, da venerdì 24 a domenica 26 gennaio, assemblerà i rifiuti provenienti dalla città. I visitatori potranno portare direttamente i propri “scarti” o la spazzatura che credono rappresenti meglio «la memoria e il passaggio umano bolognese» e lavorare di persona insieme all’artista alla composizione dell’opera.
«Sarà una sorta di laboratorio aperto – spiega Nadia Di Mastropietro, curatrice di PLASTICAd’A-MARE –, utile al pubblico per capire come dare nuova vita a oggetti di riuso».
Domenica 26 gennaio, dalle ore 18.00, Montavoci concluderà l’opera site specific; l’oggetto realizzato sarà indossato e fatto sfilare negli spazi di DumBO nell’ambito di una performance dedicata.
Tutti coloro che vogliono dare il proprio contributo alla realizzazione del “Trash Project Bologna” possono consegnare i propri rifiuti prima e/o durante i giorni della fiera, presso lo spazio DumBO (Via Casarini, 19 – Blocco 3), da martedì 21 a giovedì 23, dalle 9.30 alle 18.00, e da venerdì 24 a domenica 26 negli orari di apertura delle fiera o, in centro, presso il Polo Doc Bologna (Via San Lorenzo, 20),
da martedì 21 a mercoledì 22, dalle 8.30 alle 18.30, e giovedì 23 dalle 8.30 alle 12.00 (info: M. + 39 339 4294265).
Oggetti utili alla realizzazione dell’opera: rifiuti di piccolo spessore o peso, prevalentemente di materiale plastico, carta e polistirolo, locandine elettorali, volantini legati a eventi e offerte, biglietti da visita, orari e biglietti dei mezzi pubblici, stoffa o indumenti dimenticati (sciarpe, guanti, felpe, etc.), sacchetti possibilmente di attività commerciali locali ma non solo, cannucce, adesivi, packaging alimentari meglio se in grado di raccontare la cultura del cibo tipicamente bolognese.
«Spesso quando si descrive la propria città si tende a parlare di una facciata; la spazzatura invece ne racconta la storia autentica, che per me prende la forma di un fossile onesto. Camminando per le strade dei luoghi che amo, ho notato grandi differenze nelle cose abbandonate, elementi che parlano delle città in modo inconfutabile, davvero come fossero fossili. Ho trascorso un anno intero a collezionare spazzatura e ho iniziato a scoprire io stessa elementi inaspettati come la presenza di una stagionalità ciclica. Con questo progetto vorrei che questi fossili, storia del nostro tempo, venissero trattati come tali e che invece di essere abbandonati venissero conservati come un’opera iconica della nostra epoca». Cosima Montavoci
Cosima Montavoci – Artista veneziana, classe 1988, dopo un decennio passato in Olanda, dove ha conseguito una laurea alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, torna nella città natale portando avanti la sua pratica artistica ed esibendo in luoghi come il Palazzo Ducale di Genova, Villa Manin e a Dhaka per la giornata del contemporaneo organizzata da AMACI (Associazione Musei d’arte Contemporanei Italiani). Il suo lavoro esplora lo studio di materiali di uso comune divenuti rifiuti e al tempo stesso memoria e rappresentazione del passaggio umano e di come questo modifichi l’ambiente circostante. Affronta temi esistenziali come la mortalità, la creazione, la memoria, temi classici e aspetti culturali della società. Montavoci crede fermamente che lo humor ed il non-sense giochino un ruolo fondamentale nell’accettazione di argomenti ‘scomodi’, “prende in giro” tematiche serie e molto seriamente le piccole cose. Senso e assurdità, tragicità e umorismo, chaos e calma, autenticità e finzione trovano nel suo lavoro una comune dimensione in cui coesistere.
Fonte: Ufficio stampa DOC-COM