È stata accolta con grande entusiasmo e partecipazione la riapertura della sede istituzionale di Fondazione Cariverona, lo storico Palazzo Pellegrini in via Achille Forti a Verona: raddoppiati gli spazi espositivi e il numero visite, grazie alle due mostre dedicate a Carlo Zinelli e Mirko Basaldella, a cura di Luca Massimo Barbero.
Le esposizioni inaugurate lo scorso 11 ottobre hanno segnato l’apertura al pubblico di una nuova sala – un ex caveau restaurato con standard museali – e fatto registrare un aumento degli ingressi del 43% rispetto alla mostra del 2018, dedicata all’Arte Informale in Italia.
Numerose anche le visite guidate e le aperture straordinarie, organizzate con i docenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona e gli studenti, che confermano Palazzo Pellegrini nuovo punto di riferimento per le attività cultuali in città e sede espositiva di prestigio.
Un interesse generato dall’importanza delle due iniziative: Carlo Zinelli. Visione Continua rappresenta un ritorno a casa del pittore “irregolare”, il maggiore esponente dell’Art Brut in Italia.
Contestualmente alla mostra in corso a Fondazione, l’artista veronese è stato inoltre protagonista del workshop intensivo guidato da Giulio Squillacciotti con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona sulla pratica video. Il soggetto su cui gli studenti sono stati chiamati a lavorare è stato proprio l’Archivio Zinelli: un vasto corpus di materiale messo a disposizione dal Centro Studi Carlo Zinelli e dalla famiglia. Il workshop, realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariverona, si è svolto nell’ambito di To be played Educational, programma pubblico promosso dall’associazione Urbs Picta, nel contesto della mostra To be played. Video, immagine in movimento e videoinstallazione e nella generazione Ottanta, in mostra lo scorso novembre al Giardino Giusti.
Accanto alla pittura, protagonista anche la grande scultura con l’esposizione ospitata nel nuovo spazio: Omaggio a Mirko Basaldella. In mostra una selezione di opere degli anni Cinquanta e Sessanta, parte della collezione di Fondazione: i totem e le maschere, visitazioni dell’iconologia mitica appartenenti alla maturità artistica di uno degli scultori del Novecento più apprezzati in Europa e Stati Uniti.
Con questi nuovi progetti espositivi, realizzati con il progetto Fondazione Cariverona Cultura, si conferma l’impegno nel sostegno alle attività culturali, investendo nel patrimonio artistico e nelle politiche culturali, offrendo esposizioni di importante valore scientifico, eventi, convegni, creando una rete territoriale, nazionale e internazionale con importanti istituzioni e realtà artistico-culturali.
Le mostre a Palazzo Pellegrini saranno visitabili fino a domenica 12 gennaio, tutti i sabati e le domeniche dalle ore 11 alle ore 19.
L’interesse crescente per Carlo Zinelli era stato già testimoniato dal grande successo della prima tappa della mostra a Palazzo Te a Mantova, che ha rivelato al pubblico l’opera del pittore veronese. Anche in questa seconda esposizione a Palazzo Pellegrini, i visitatori vengono accolti da un progetto espositivo realizzato ad hoc pensato per apprezzare le opere bifrontali – una particolarità del lavoro di Zinelli che dipingeva sull’intera superficie del foglio – immergendosi in uno spazio labirintico e articolato, evocativo della mente e della visione dell’artista. Il corpus di circa 30 opere realizzate tra il 1958 e il 1970, portano a conoscenza il lavoro di un pittore unico e dirompente, che a oggi continua a sorprendere e incuriosire. Le sue visioni ossessive, tradotte in motivi di animali, floreali, di persone e di scrittura, sono un unicum nel panorama dell’arte del dopoguerra italiano. Fantasie oniriche mescolate a ricordi del passato ed esperienze quotidiane che prendono forma grazie a una profonda conoscenza nell’uso del colore, del mezzo espressivo e del segno grafico.
Negli ultimi anni alcune mostre internazionali hanno rivelato al grande pubblico l’opera di questo artista sorprendente e attualissimo autore. Ultima in ordine di tempo la grande retrospettiva “Carlo Zinelli, recto verso” in corso fino al 2 febbraio 2020 al Museo de l’Art Brut di Losanna.
La mostra Omaggio a Mirko Basaldella restituisce al pubblico dodici opere scultoree, parte della collezione della Fondazione, appartenenti al periodo di visitazioni nel mito e nella cultura orientale, dei totem, dei reperti assiri, mesopotamici ed ebraici. Una parabola artistica ricca di stimoli, viaggi e suggestioni che porta Mirko Basaldella a percorrere le strade intrise di primitivismo dell’avanguardia, diventando uno degli scultori del Novecento più apprezzati in Europa e oltreoceano.
Nella nuova sala espositiva, aperta per la prima volta in questa occasione, il visitatore viene accolto da due grandi sculture, Geremia e Personaggio d’Oriente (1957) di particolare importanza: esposte alla Biennale di Venezia del 1960, ascrivibili al ciclo dei “totem e personaggi totemici”, testimoniano la grande capacità inventiva di Mirko Basaldella e l’abilità a valorizzare un materiale poco nobile come il cemento, conferendo alle opere una eccezionale potenza plastica, anche per la loro monumentalità. Geremia, più cruda e grezza, sintetizza immagini primarie, mentre le fa eco Personaggio d’Oriente, che mantiene la sua natura primordiale ed essenziale, impreziosendosi con elementi in lamina d’ottone.
Accanto alla coppia totemica, il visitatore incontra la Struttura policroma (1951), un gesso dipinto che per la sua particolare composizione ad intreccio ricorda il progetto di Basaldella per i cancelli del mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma. Ma se nei Cancelli grava il peso della guerra e della recente tragedia, nella Struttura policroma l’intreccio, l’alternanza di pieno e vuoto, rappresenta la libertà di un’opera che nasce da un progetto preliminare e sviluppata in fieri. Un lavoro carico di una grande forza evocativa anche grazie al colore, che ne esalta la potenza metaforica e dove la scultura si fa segno, avvicinandosi alla pittura.
Ricche di suggestioni immaginativo-figurali, le opere in mostra rivelano una grande tensione formale, assumono sembianze che rimandano a significati nascosti e sfuggenti valori simbolici, comunicando, seppur nelle dimensioni più ridotte, tutta la loro monumentalità formale e allo stesso tempo onirica.
Le mostre Carlo Zinelli. Visione Continua e Omaggio a Mirko Basaldella sono organizzate in collaborazione con BARCOR17.
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