Ad Oriolo in provincia di Cosenza presso il Museo MUDAM – Casa della Cultura del Palazzo Giannettasio, dal 3 agosto si potranno ammirare le nuove opere di Pasquale Colucci, artista e compositore che ha portato negli ultimi anni i suoi dipinti e la sua musica in giro per il mondo: Londra, New York, Miami, Montecarlo, Edimburgo ed altre, molte le sue mostre personali in tante città italiane: Ferrara, Bologna, Venezia, Firenze, Reggio Emilia e altre. Nel 2018 a Cosenza la sua prima mostra antologica organizzata dal MiBACT Ministero per i beni e le attività culturali. Nato nel 1975 a Cosenza e cresciuto ad Oriolo, Colucci già da piccolo spazia in diverse forme creative: disegna, dipinge e suona le percussioni, seguendo le orme del padre che suonava il corno francese. Inizia a frequentare botteghe d’arte e maestri, completando gli studi musicali a Milano al “CPM Music Institute” diplomandosi in chitarra jazz. Torna al sud e inizia un’intensa produzione di opere pittoriche, musicali, web design e fotografiche ed inoltre intraprende un intenso periodo di viaggi all’estero, dove scopre le culture del mondo e visita i principali musei d’arte. Successivamente inizia un cammino di ricerca nello sviluppo di un suo linguaggio artistico unico. Sono molte le sue mostre personali in diverse città e i suoi lavori sono sempre accompagnati dalle sue composizioni musicali create in simbiosi: il dipinto è l’immagine della sua musica e la musica è il suono del suo dipinto, diventando due opere imprescindibili che nascono e vivono insieme. Ha fatto parte a molte pubblicazioni in cui erano presenti opere dei più grandi artisti internazionali e molti critici si sono espressi positivamente, giudicando con entusiasmo le opere di un artista originale che riesce nella fusione di arte e musica. Oriolo celebra con una mostra permanente il suo artista giramondo ma che negli ultimi anni opera proprio nel grazioso paesino calabrese ai confini con la Basilicata, per lo più in campagna dove trova la giusta ispirazione per ‘’Art in Music”.
Fonte: Ufficio Stampa Giorgio Comi