“La Speranza” è il titolo del suo ultimo libro. Lo ha presentato ai numerosissimi ospiti, circa un migliaio, presenti nella tensostruttura del Crown Plaza Hotel di San Donato Milanese nel pomeriggio di domenica 1° dicembre, quasi al termine della maratona di eventi che è il tradizionale Meeting prenatalizio della Cooperativa “Promozione Umana” di cui don Chino Pezzoli è l’indiscutibile “padre” oltre che fondatore. Una manifestazione che riunisce i ragazzi ospiti delle Comunità di don Chino dislocate in tutta italia, con i loro parenti e i loro amici per lo scambio degli auguri.
Nel lungo pomeriggio si sono susseguite rappresentazioni musicali e teatrali effettuate dagli ospiti delle strutture, alcune molto toccanti, su sogni e speranze nel futuro, e lo spettacolo “Forza Venite Gente” della Compagnia Teatrale Amatoriale “Do di Petto”, uno spaccato della vita di San Francesco d’Assisi.
Ma ci sono stati anche diversi interventi “istituzionali”. Sul palco, per portare un saluto, sono saliti i sindaci di San Giuliano Milanese e San Donato Milanese Marco Segala e Andrea Checchi e don Luca Violoni, decano di San Donato Milanese/San Giuliano Milanese.
E’ poi intervenuto, con il saluto da parte dell’Arcivescovo, mons. Franco Martinelli, Vescovo Ausiliare di Milano.
Infine il momento “dei politici”: il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, l’Assessore alle Politiche sociali e abitative del comune di Milano Gabriele Rabaiotti, l’Assessore alle Politiche sociali del Municipio 4 Milano (di cui fa parte Rogoredo) Marco Rondini, la deputata Maria Teresa Belluccie e, per Fratelli d’Italia, il Responsabile Nazionale del Dipartimento Dipendenze e Terzo Settore Angelo Capelli. Infine, Simone Feder, Psicologo, coordinatore area giovani e dipendenze.
Ovviamente il tema dominante, sviluppato da ognuno per le proprie competenze, è la lotta alle dipendenze, da droghe soprattutto, ma un accenno è stato fatto anche sulla dipendenza da gioco d’azzardo. Si è parlato del bosco di Rogoredo, per il quale Presidente e Assessore si sono detti fiduciosi della vittoria, anche se qualcuno ha fatto loro notare che il problema si è solo spostato di territorio.
L’ Assessore Gallera ha auspicato che il disagio venga combattuto anche con l’ascolto, il dialogo e un aiuto concreto a questi ragazzi. Anche un tè o un panino o un vestito pulito possono essere d’aiuto a far vedere una luce in fondo al tunnel. E, come istituzioni, saranno sempre di sostegno alla Comunità, aumentando i contributi e l’impegno al contrasto alle tossicodipendenze, e fornendo come a Rogoredo unità mobili di ricovero.
L’ Assessore Rabaiotti ha detto: “Abbiamo risolto in parte il problema di Rogoredo, ma molto c’è ancora da fare. Parlare di droga è ancora tabù, i media raccontano I fatti di cronaca, ma poi cambiano discorso. Invece bisogna tenere alta l’attenzione”.
L’onorevole Bellucci ha gridato forte il “NO” alle droghe, e il “NO” alla liberalizzazione delle droghe cosiddette leggere.
Simone Feder ha portato l’attenzione anche sulle dipendenze da gioco, che ha risvolti sociali spesso tragici, e se le istituzioni combattono le tossicodipendenze da droga, nelle ludopatie ” lo stato fa business”.
Domenica era anche la giornata internazionale contro l’AIDS, argomento di cui insieme alla droga si parla tanto. ma che non sono che la punta dell’Iceberg. “Al primo posto, da combattere, c’è la sofferenza che pervade questi ragazzi – ha puntualizzato Angelo Capelli, grande amico delle Comunità – e noi andiamo dove ci sono sofferenze che necessitano accoglienza”. E in conclusione: ” Andiamo anche al boschetto di Rogoredo, dove in questi giorni è pure nato un bambino….Certo è che per andare avanti cè bisogno del mondo del volontariato”.
Anche don Mario Sozzi, stretto collaboratore di don Chino Pezzoli, riprende lo stesso argomento: “Per aiutare questi ragazzi ci vuole cuore, e nelle comunità c’è cuore, che è quello che serve per parlare al cuore di questi ragazzi che cadono nel tunnel.
Infine, Don Chino Pezzoli ha chiuso gli interventi auspicando una revisione della legge 309, e invitando coloro che tendono a liberalizzare la vendita, ad andare a capire da vicino nelle comunità i danni che fanno le sostanze stupefacenti, anche quelle che si vogliono legalizzare, e che, secondo loro, non fanno male.
Durante tutto il pomeriggio, hanno fatto da sfondo sullo schermo i temi trattati da don Chino nel suo libro di cui citavo il titolo all’inizio “La Speranza”.
Uno dei cartelli proiettati in sala, così recitava: “Cosa ci attende? I sogni sono come le stelle: non puoi raggiungerli, ma possono darti la direzione. Il futuro serve esattamente a questo, a darti la direzione”.
Spero tanto che escano dal buio e la trovino.
Angela Vitanza