In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre), istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, sono numerose le iniziative organizzate dall’Amministrazione Comunale.
Si è cominciato sabato 23 novembre, con lo spettacolo teatrale “…e non chiamarmi Amore” all’Arena del Sole” in via Marzabotto), e continua lunedì 25, con un doppio appuntamento a SpazioCultura in piazza delal Vittoria: alle ore 20.30, “Crazy in Love”, proiezione di un video del regista Giancarlo Poliseno, accompagnata dalla voce di Luana Rositano e alle ore 21, in Sala Esposizioni,con la mostra: “Com’eri vestita”, a cura del gruppo locale “No Violenza sulle Donne SGM” (fino all’8 dicembre 2019).
Sabato 30 novembre, alle ore 16 presso “Arena del Sole”, l’Associazione culturale “Teatro in Mostra” di Como produce e realizza lo spettacolo: “Di sabbia e di vento – è accaduto anche a me!”.
Entro il 25 novembre, inoltre, è prevista l’installazione in diverse zone della città delle panchine rosse, dedicate alle donne vittime di violenza (sabato 30, alle 15, i ragazzi del Liceo anticiperanno la posa di una panchina nel giardino della scuola con una loro preformance).
“Gli ultimi dati ISTAT sul primo semestre 2019 – commenta l’Assessore alla Cultura e Pari Opportunità, Nicole Marnini – ci dicono che quasi 7 milioni di donne italiane, dai 16 ai 70 anni, hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza, numeri ancora più sconvolgenti se si considera che a praticare le violenze siano stati partner o ex partner. Ma anche la voglia di riscatto e difesa è altissima: il 41,7% delle vittime ha lasciato il proprio compagno proprio in seguito alle violenze subite.
Questi dati, oltre a dimostrare quanto sia grave la situazione italiana, dimostrano l’importanza di un sistema di prevenzione e protezione che deve diventare sempre più efficiente e capillare, ma anche di leggi sempre più restrittive. Perchè la a violenza sulle donne non è solo è fisica ma presenta diverse forme, forse ancora più subdole, come quella psicologica, che si manifesta con quella smania di possesso e di controllo che spesso portano alla distruzione. Ascoltiamole quelle donne, non pensiamo neanche per un attimo che, anche questo, sia un problema che riguarda solo chi riempie le cronache dei giornali e delle tv: riguarda tutti noi, nessuno si può chiamare fuori e tutti dobbiamo continuare a combattere. E’ importante infatti sentirci tutti coinvolti: ecco perché una data come il 25 novembre e le iniziative che proponiamo, permettono a tutti noi una doverosa riflessione da condividere insieme: la donna, ogni essere umano, meritano rispetto, sempre e comunque.
Naturalmente, a tutte le associazioni e a coloro che hanno collaborato alla realizzazione del nutrito programma, va il sentito ringraziamento di tutta l’Amministrazione”.
“La sensibilizzazione su un tema come questo – spiega l’Assessore all’Educazione, Maria Grazia Ravara – é una fase decisiva per non lasciare le donne sole e indifese. Il messaggio contro questa ignobile piaga deve arrivare alle coscienze di ognuno di noi, ogni giorno, con una forza dirpompente.
A ciò mira l’installazione di quelle che ritengo possano rappresentare una sorta di “monumento civile” per denunciare la ferita umana e sociale degli abusi e dei maltrattamenti sulle donne”: le panchine rosse, simbolo lanciato nel 2014 dagli Stati Generali delle Donne e già diffuso in numerose parti di Italia. Entro il 25 del mese ne saranno posizionate 17 nei luoghi più frequentati, proprio per diventare testimonianza diretta e visibile che alla violenza occorre dire sempre e solamente “No”. Ma anche un “luogo fisico” dove trovare quell’attimo decisivo per reagire e denunciare, grazie alla targa che contiene impresso il numero antiviolenza, 1522. Quindi, la forza dei simboli e la collaborazione di tutti, Istituzioni comprese attraverso iniziative che vadano anche oltre la data del 25 novembre, possono insieme costituire un antidoto per arginare le violenze e i sporusi che tante donne subiscono anche ora, in questo momento”.
Chiude l’Assessore ai Servizi Sociali, Vito Nicolai: “Ritengo che la comunità e il tessuto associativo che la compone, attivo e sempre presente a San Giuliano, possano rappresentare una sorta di “protezione diffusa” contro il senso di isolamento che la violenza produce. Questa è una condizione che va evitata e impedita. Per queste ragioni, alle strutture esistenti si aggiungerà presto la prima “Casa per le Mamme”, in collaborazione con Assemi e la nostra Consulta Sociale. Tali strutture devono essere la prima efficace barriera contro la solitudine di chi ha paura, di chi è tentato di arrendersi perchè ha perso ogni speranza. La settimana di iniziative servirà a sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche a ricordare alle donne che in qualsiasi momento possono e devono aprirsi e chiedere aiuto, già nelle fasi iniziali di disagio e conflitto famigliare, senza aspettare che scoppi del tutto la violenza, a tutela anche e soprattutto dei minori e della loro incolumità”.
Fonte: Ufficio Comunicazione – Comune di San Giuliano Milanese