L’osservatorio permanente contro il Consumo del Suolo nel Sud Est Milano, composto da Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Libera, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo e Greensando, ha emesso un comunicato, che riportiamo integralmente, e che in sostanza è un appello alle amministrazioni dei tre paesi interessati ad opporsi a quello che gli ambientalisti etichettano come “scempio sul nostro territorio”.
“Ennesimo scempio sul nostro territorio.
Le associazioni che aderiscono all’osser-vatorio erano contrarie alla TEEM, un’opera che si è rivelata inutile. Ci opponevamo non solo per il consumo di suolo della parte viaria (10 milioni di metri quadri) ma per la prevedibile devastazione che sarebbe avvenuta in prossimità degli svincoli.
Ad oggi, altri 250 mila metri quadri di suolo sono già stati consumati lungo il tracciato della tangenziale. Questo è il bilancio di cui si vanta TEEM, non potendo compiacersi del risultato economico, dato che ha accumulato perdite per 123 milioni.
La nostra previsione di anni fa si rivela, ahinoi, azzeccata anche sul nostro territorio, e TEEM potrà presto gloriarsi di un raddoppio: 230.000 metri quadrati di terreno agricolo, circa 30 campi da calcio, sarà ricoperta da asfalto e cemento. Questo scempio coinvolgerà tre comuni: San Zenone al Lambro, Sordio e, in piccola parte, Vizzolo Predabissi.
Due immensi capannoni, 105.000 metri cubi, altezza di 18 e 25 mt di altezza, equivalenti a palazzi di 6 e 8 piani.
Un mega centro di logistica, un mostro che occuperà terre in cui si coltiva cibo e che avrà un effetto fortemente negativo per le comunità che gravitano intorno alla futura opera: crediamo non sia difficile immaginare l’aumento di traffico di mezzi pesanti, di rumore, di polveri; oltre all’impatto visivo che questi capannoni avranno.
Probabilmente, come avviene in questi casi, le amministrazioni comunali alzeranno impotenti le braccia lamentando l’errore e la mancata lungimiranza dei loro predecessori nella stesura dei PGT.
A noi non interessa fare processi e rivangare la storia di scelte nefaste.
Chiediamo invece alle amministrazioni che si trovano in queste contingenze di ostacolarle con ogni mezzo, di compiere ogni azione per salvaguardare il bene comune suolo, tutelando così la bellezza del paesaggio, la salute dei loro cittadini e quella del pianeta.
Chiediamo poi a tutte le amministrazioni del territorio di mettere mano appena possibile ai PGT, di cambiare le destinazioni d’uso e di modificare le superfici edificabili.
Oggi, in tutto il mondo, è alto e forte il grido di chi ci ricorda che dobbiamo salvare il nostro pianeta, la difesa del suolo è il primo passo. E gli amministratori locali possono fare molto. Chiediamo che lo facciano e che comincino subito”.
Fonte: Roberto Silvestri – Osservatorio permanente contro il Consumo del Suolo nel Sud Est Milano