Il Magazzino Watt, al numero 15 della stessa via a Milano, ha accolto quest’anno la 3^ edizione del Salone Internazionale della Canapa, dal 27 al 29 settembre. Espositori ‘coraggiosi’ sono presenti con i prodotti derivati dalla canapa, frutto di passione e forte convinzione.
Sono arrivati da tutto il mondo e anche dall’Italia del Sud, come il Molino Crisafulli di Caltagirone rappresentato da Francesco Sammartino, esperto in grani antichi tipo il cappelli, dal centro e dal nord.
L’azienda agricola Ares, Termoli, di Marzio Fiore è esperta in produzione di alimenti biologici e a base di canapa. ‘Non mi lamento, – ci ha detto – ma devo stringere i denti e andare!’.
Duch Passion di Amsterdam colleziona semi di cannabis femminizzati, auto-fiorenti e regolari, per uso medico e ricreativo. L’ Antica Ostaria de Campalto (Vr) ha invitato ad una festa del raccolto della canapa sabato 5 ottobre con pranzo e cena a base di canapa. Hell’s Weed di Settimo Milanese ha esposto cannabis sativa di altissima qualità. Davide ne elenca alcune tipologie: amnesia nightmare, blue vice, ny devil, ecc.
L’ Azienda Agricola Larocca di Viguzzolo (Al), CanaBees hemt production, ha esposto prodotti alimentari e birre. Luca dei radicali ha raccolto le firme per spingere il Parlamento a discutere la proposta di legge popolare per legalizzare la cannabis e lancia l’iniziativa WeeDo! ‘Il proibizionismo ha fallito. – ha incalzato – Accendiamo il dibattito sulla legalizzazione!’ . Sostiene che l’uso della cannabis in Italia sia già libero e che il passo successivo debba essere di renderlo legale. Con Carlo di MaryMoonlight, un’azienda pioniera di San Giuliano Milanese, abbiamo passato in rassegna i vari espositori e ci siamo intrattenuti sui loro prodotti e sulle loro considerazioni, molto negative riguardo ai pregiudizi sociali e culturali della politica italiana, che ha messo in difficoltà lo sviluppo del settore.
Ci siamo intrattenuti davanti ad un espositore di Vidracco (To), la StreamPath, che commercializza uno strumento che da voce alle piante, un nuovo modo per connettersi alla natura, dicono. Francesco Scopelliti, chimico di formazione, è il responsabile produzione dell’azienda Mary Moonlight, nata dalla forte volontà e passione di Pietro. Ci racconta la sua storia d’amore per la cannabis, fin da quando appena laureato si trasferì in California e qui si dedicò per due anni alla attività di coltivazione della canapa, con grandi risultati e soddisfazioni. Da lì in Belgio, ad Anversa, presso la Medical cannabis fino al 2017. Era maturo il tempo per rientrare in Italia. Decidono temerariamente, lui e Pietro insieme al fratello Francesco, di aprire l’azienda e cominciare a lavorare, dopo aver contattato un agricoltore nel lodigiano. “Passione e crederci, sono queste le due molle che ci spingono. – confessa Francesco Scopelliti – La Cannabis è un mercato difficile, per le diffidenze dell’opinione pubblica e per l’azione delle forze dell’ordine, sempre presenti ad intimorire. Per fortuna, – aggiunge – la magistratura ci ha aiutato. Il mercato sta andando ad una velocità assurda e noi dobbiamo inseguirlo. Abbiamo avuto difficoltà all’inizio ma con l’innesto di figure professionali competenti siamo ripartiti con entusiasmo. Il progetto è di continuare a lavorare bene. C’è da augurarsi una legalizzazione totale. Da parte nostra, conclude, il nostro brend è ispirato ai valori legali della salubrità e tracciabilità della filiera.”
Le foto di Tyron Communication, Monza, di paradisi verdi inneggianti alla cannabis in cui fanciulle bellissime senza veli li attraversano ci danno un senso illimitato di libertà, quella che qui cercano gli espositori, oltre al sostegno della società e della politica, in attesa della 4^ edizione.