Sigaro e whiskey. Il binomio alcol e tabacco della tradizione cinematografica, per quanto oggi bandito, rimane nell’immaginario di ognuno di noi. Del resto, qualcosa di vero c’è.
I fumatori hanno un rischio di sviluppare dipendenza da alcol dieci volte maggiore dei non fumatori. Ciò è dovuto ad una generale maggior tendenza allo sviluppo di dipendenze o è la nicotina a rinforzare in qualche modo il consumo di alcol?
Ebbene, secondo uno studio appena apparso sul Journal of Neuroscience, la nicotina favorirebbe il consumo compulsivo di alcol, determinando il rapido e intenso instaurarsi di una dipendenza. Un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute a La Jolla in California e dell’NIH, ha osservato che, nei topi esposti a vapori di alcol, la dipendenza si sviluppa in circa due mesi. A quel punto, lasciati liberi di bere, gli animali si servono l’equivalente di sei lattine di birra prima di fermarsi. Somministrando ad un secondo gruppo anche della nicotina, i ricercatori hanno visto che lo sviluppo della dipendenza è molto più rapido e i topi arrivano a bere simili quantità di alcol in sole tre settimane. Non solo. Questo secondo gruppo non si ferma nemmeno quando alla bevanda viene aggiunta una sostanza amara, che aveva invece dissuaso il primo gruppo dal bere.
Secondo i ricercatori, la nicotina agirebbe sul cosiddetto circuito della ricompensa – quello coinvolto nella formazione delle dipendenze, ovvero nel controllo degli impulsi, nella ricerca del piacere, nella tolleranza alla frustrazione – sregolando delle aree cerebrali normalmente connesse. È interessante notare che le aree neurali attivate da nicotina ed alcool insieme – nucleus accumbens, corteccia prefrontale ventromediale, amigdala – sono diverse dai neuroni attivati da ciascuna sostanza da sola, hanno osservato gli autori nello studio.