La sua opera “Allegoria sul mondo dei giornali”, esposta nella Sala Ocera, sede del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti di Roma, è diventata un bellissimo francobollo.
Luigi Vigevano, classe 1941, combina le sue due passioni da artista, scrivere e la pittura, nata sui banchi di scuola, quando voleva mettere le illustrazioni sui libri (ai suoi tempi erano il sussidiario e il monotono librino di italiano).
Iscritto all’ordine dei giornalisti pubblicisti dal 1967, lo sorso 24 febbraio la sua opera “Allegoria sul mondo dei giornali” esposta nella Sala Ocera, sede del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti di Roma, è stata riportata su un francobollo celebrativo.
- – Perché si definisce pittore del silenzio lo si evince dal suo motto “poche parole e niente fumo”. Nasce prima il pittore o il giornalista?
Assolutamente prima il pittore già dai banchi delle elementari. Il desiderio di colorare la vita era impellente tantè che ho dipinto le prime illustrazioni per vivacizzare i tristissimi libri di testo che a quei tempi erano stampati con poche foto, pochissimi disegni e il tutto assolutamente in bianco e nero.
- – Luigi come hai saputo gestire due passioni così diverse nella tua quotidianità e nel tuo lavoro?
In realtà questi due lavori non sono molto diversi, per entrambi occorre grande curiosità, capacità di vedere i particolari che a prima vista paiono insignificanti. Occorre saper raccontare o con lo scritto o con il disegno la realtà in modo personale e piacevole. Tutti e due questi mestieri o professioni necessitano di un supporto, qualunque esso sia, ed entrambi usano un disegno per esprimersi. Già perché anche la scrittura è un disegno, ogni carattere lo è.
- – Come e quando è nata questa tua particolare opera ?
Questa particolare opera nasce a seguito delle riunioni dei Consigli nazionali dei giornalisti, sono stato per anni consigliere in questo organismo e vicepresidente della commissione culturale. Frequentemente mi soffermavo a vedere la parete di fondo bianca e mi dicevo che mancava qualcosa. Un giorno presi il pennello e buttai giù un’idea. Passarono anni, sette, e un bel giorno, quando il destino vuole che si compia qualcosa spazza la strada e facilita il percorso. Così il 7 dicembre del 2008, data che per noi milanesi è facile da ricordare poiché si festeggia il patrono della città, passavo da Romagnano Sesia per recarmi nella mia casa in Valsesia, quando una voce mi spinse a telefonare al presidente dell’Ordine, Lorenzo Del Boca, per raccontargli la mia idea. Non solo lo trovai, ma ci incontrammo al Bar Cavour di Romagnano – tappa per me obbligata per un caffè tutte le volte che mi recavo nella mia casa delle vacanze. Il presidente risiede da anni in quella cittadina e nonostante la conoscenza risalga negli anni, non lo avevo mai incontrato in quel luogo. Illustrai a lui la mia idea che con il passare del tempo prendeva sempre più le sembianze di un’opera pittorica significativa nei contenuti, per diventare un’allegoria che avrebbe reso un giusto tributo alla difficile professione del giornalista, attraverso la raffigurazione della storia della stampa.
- – La tua opera è stata scelta come francobollo celebrativo raccontaci il percorso che ha portato a tutto questo
Credo che l’Ordine abbia scelto questa opera perché meglio di qualsiasi altro discorso rappresenta il dovere della verità. Infatti nella prima parte vi è un foglio inserito nella macchina da scrivere con un aforismo di Oriana Fallaci tributo alle donne che tanto hanno dato nella professione giornalistica e in secondo luogo perché l’ho conosciuta di persona negli interminabili corridoi del palazzo dei giornali Rizzoli nell’allora Via Civitavecchia 102 e recentemente raso al suolo.
L’aforismo della Fallaci recita testualmente: “Ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia. E se non lo fa è (nell’ordine): un imbecille, un disonesto, un fanatico. Il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero”.
- – Rimorsi o rimpianti nella tua vita?
No. Preferisco avere ricordi. I ricordi fanno la vita intensa. Molti dicono senza riflettere che la vita è corta. Un filosofo greco diceva che la vita è corta quando si spreca tanto tempo.
- – Progetti futuri?
Tanti. Innanzi tutto vivere per vedere come se la cava il mondo in questo drammatica situazione di guerra. Pensare che la pace è assai più facile e meno dispendiosa. La guerra costa molti miliardi in termini economici, ed enormemente in termini di dolore per la morte di migliaia di uomini da entrambe le parti.
Poi mostre di quadri, disegni, acquarelli per rallegrare la mia vita e si spera quella di qualcun altro.
Titolo: Allegoria sul mondo dei giornali, tecnica utilizzata tempera su fine tela di lino. misure del dipinto: metri 5,20 per 1,40 LE CARATTERISTICHE DEL FRANCOBOLLO. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, 24 febbraio 2023, 5ª emissione 2023 di un francobollo celebrativo dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, nel 60° anniversario dell’istituzione. valore: € 1.20; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; dimensioni: formato carta e formato stampa: 30 x 40 mm; formato tracciatura: 37 x 46 mm; colori: sei. stampa: in rotocalcografia; tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); stampa: I.P.Z.S. Roma; tiratura: 300.015.
Sabina Dall’Aglio