Fra le specialità tutte italiane, vi è quella di complicare le cose semplici, di andare alla deriva in inutili bizantinismi o di specificare quel qualcosa che poi rende sterile lo spirito, la ratio, dell’evento stesso.
Un esempio che viene alla mente è quello delle foto per patente o documento d’identità. La legge prescriveva che sul documento doveva esservi apposta una foto mezzo busto “in bianco e nero”. Norma che, ovviamente, fu redatta quando le foto erano tutte, e necessariamente, in bianco e nero. Il bello avvenne quando la tecnologia concepì le foto a colori, che per molto tempo non furono accettate in quanto la legge imponeva il “bianco e nero”. Se invece il legislatore avesse scritto soltanto foto mezzo busto, non vi sarebbe stata alcuna complicazione.
Abbiamo citato un esempio fra mille, ma di questi tempi la discussione cade frequentemente sulla possibilità, consentita dal legislatore, di difendere i propri beni e la propria persona con l’uso di armi o di ciò che può fermare o rendere inoffensivo l’aggressore.
Infatti, l’articolo 52 del Codice Penale (Difesa legittima) recita: Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta…
E fin qui va tutto bene. Ma conclude con: …sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.
E qui casca l’asino.
Se venite aggrediti, minacciati di morte, accoltellati, feriti o derubati in casa vostra e vi difendete con un’arma, sia essa la vecchia sciabola del nonno che combatté sul Piave o un coltello da scout o, ancora, una pistola regolarmente detenuta, come e chi decide la “proporzionalità” della difesa? Di certo sarà un magistrato che, con il bilancino delle ipotesi, delle opportunità, delle effettive (a suo parere e secondo millesimate teorie lontane dalla ferocia dell’aggressione) modalità dell’accaduto potrà assolvervi o, più frequentemente, affibbiarvi l’“eccesso colposo di legittima difesa”, giusto per non sbagliare. E, magari, dopo anni passati con la fama di pistolero del West, assolvervi. Sarà costui un giudice ben tutelato nella sua torre d’avorio e scevro da ansie o traumi di una aggressione casalinga con il coltello puntato alla gola del figlio o la pistola alla tempia della moglie, a decidere se andrete in galera o meno. E. aggiungiamo, nella speranza che non appartenga a quella tal fazione della Magistratura secondo la quale la proprietà non è proprio un furto ma… quasi.
Orbene, come evitare lo scomodo della galera se si viene aggrediti in casa propria?
Qualche suggerimento riteniamo di poterlo dare.
- Collocare, sulla porta d’ingresso semiaperta, un secchio d’acqua con detersivo. Se l’intruso, armato di pistola, è invitato ad entrare vedendo l’uscio semiaperto, si beccherà una secchiellata sulla testa, e magari scivola sul detersivo, dandovi il tempo di chiamare la Polizia. Se l’aggressore non si è fatto troppo male, il giudice potrebbe lasciar correre l’eccesso colposo di legittima difesa.
- Se l’intruso che intende aggredirvi è armato di coltello, cercate di instaurare un diversivo per distrarlo. Giusto il tempo di correre in cucina per dotarvi di un coltello che sia della medesima lunghezza di quello dell’aggressore. Ciò vi salverà dall’”eccesso colposo”. A questo punto potrete duellare. Se avrete preso lezioni di scherma, sarete favoriti.
- Se l’intruso è invece dotato di pistola-giocattolo, che secondo il giudice inquirente dovreste immediatamente riconoscere anche a due metri di distanza seppur sia stato asportato il tappo rosso, ricordatevi della pistola da cow boy che regalaste a vostro figlio quando era bimbo. In camera sua dovrebbe esserci ancora.
- Dato che oggi i delinquenti si sono molto emancipati, cercate di dialogare spostando lo scontro armato su altri mezzi difensivi. Per esempio a palle di neve in giardino (se è inverno). Oppure a chi butta l’altro per primo in piscina, se l’avete. Ma se non avete la piscina, siete poveracci e anche il rapinatore se ne renderà conto.
L’importante è che il delinquente, rapinatore o aggressore non debba filarsela troppo scontento. Altrimenti potrebbe denunciarvi per non avergli consentito di svaligiarvi la casa in quanto, per lui, la rapina è l’unica possibilità di sostentamento. E sicuramente troverà un giudice che si commuoverà e sarà pronto a dargli ragione. Però, forse, è sempre meglio della famigerata e assurda “proporzionalità della difesa”.
Negli Stati Uniti, se di notte forzi un cancello e metti piede in un giardino privato, ti becchi una pallottola in testa. E il giudice ti assolve.