Tre serate, lo scorso 13 e 20 ottobre, con il concerto finale sabato 28 ottobre, in un crescendo di interesse: Luca Bragalini ha portato il Jazz a Melegnano con una formula che ha unito parole e musica; dei tre appuntamenti previsti i primi due sono stati infatti dedicati ad altrettante conferenze che il musicologo melegnanese ha condotto quasi come un direttore d’orchestra, accompagnando l’ascoltatore nelle storie di vita umana e artistica di “Louis Armostrong” e nell’esame metodico e certosino del brano “Over the Rainbow”.
Un personaggio, “Satchmo”, questo il soprannome, letteralmente “bocca a sacca”, il perché è intuibile anche dal più distratto dei suoi ammiratori, che ha segnato per sempre la storia dell’arte delle sette note, in particolare ovviamente del Jazz, del quale ha dato un contributo essenziale alla diffusione, non solo in America, ma in tutto il mondo. Una infanzia difficile cui segui un inizio di carriera suonando la “cornetta” nelle bande per poi passare alla tromba, richiestissimo per la sua non comune capacità di eseguire “assoli”. In seguito si cimentò anche nel canto ed il grosso del pubblico lo ricorda ancora oggi per quei successi che caratterizzarono principalmente i suoi ultimi anni.
E’ stata poi la volta di “Over the Rainbow”, brano che ha reso celebre Judy Garland, canzone scritta per il musical “Il Mago di Oz”, ma successivamente catturata dal mondo jazzistico, tanto da diventare una delle canzoni più famose, eseguite ed ascoltate nell’intero pianeta. Il brano, inoltre, per i suoi riferimenti all’Arcobaleno è diventato negli ultimi anni icona del movimento di liberazione omosessuale.
L’ultima serata ha evidenziato e confermato il successo dell’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Melegnano, il sold out delle precedenti, con la sala del Castello al limite della capienza, ha infatti consigliato di dirottare nel Teatro “La Corte dei Miracoli” il previsto concerto.
La cronaca ci consegna un teatro gremito in ogni ordine di posti ed il repertorio non ha tradito le attese. Il PINO JODICE SEPTET ha proposto in musica il percorso tracciato in precedenza da Luca Bragalini presentando una serie di brani arrangiati appositamente per il pubblico melegnanese. Con lo stesso Pino Jodice al piano sul palco hanno brillato le performance di Nicola D’Auria alla batteria, Marco Rottoli al contrabasso, Daniele Nocella alla tromba, Tino Tracanna al sax, Andrea Andreoli al trombone, mentre Paolo Raia è stata la voce che ha trasportato Melegnano, per una sera, a diventare cittadina degli “states”.
*Foto di Rosanna Galli