Piove anche oggi? Forse no.
Non ho un cane da portare in giro, dovrò solo litigare con il divano affinché si convinca che non può avermi in esclusiva.
Rovisto a ritroso nell’archivio del tempo passato, la mia pelle gode ancora di un colorito estivo ritinteggiato dall’ultima vacanza autunnale, ciò malgrado non riesco a banalizzare il tutto con un: “Si stava meglio quando si stava in spiaggia”.
Non è guardando agli altri che si giustifica l’addormentamento mentale e spirituale contrapposto in assetto difensivo alla realtà esterna. Influisce il tempo corrente, è una stagione questa che induce a pensieri gravidi di alternanze tra entusiasmi e silenzi. Pensare, accade credo anche a chi potrebbe risparmiarsi questo esercizio da ernia al cervello.
Mi incammino senza una giustificata meta, una panchina mi occhieggia, e si che vorrei fermarmi qualche minuto. E’ già occupata, foglie d’autunno si addormentano su solitarie panchine, attendono, dopo la caduta di potersi risollevare, ci vorrebbe un forte vento, vorrebbero non subire l’oltraggio del calpestio, un po’ come i silenziati pensieri, restano nelle intenzioni dei girovaghi che temono di incontrare un illusorio applauso di distratti ascoltatori.
Salvifica l’insegna di una pasticceria, il profumo dell’appena sfornato mi porta a seguire quella traccia che mi farà gustare un caldo cornetto alla crema.