La Galleria delle Lavagne della Scuola Secondaria di Primo Grado Statale Sperimentale Rinascita Livi, in via Rosalba Carriera 12 a Milano, presenta dal 27 ottobre e fino al 27 dicembre 2023, la mostra “abito l’abito” dell’artista milanese Sara Montani.
La mostra, a cura di Carla Zaffaroni e Martina Lolli, inaugura venerdì 27 ottobre alle ore 15 alla presenza dell’artista e degli stessi alunni di Rinascita Livi e segna un ulteriore passaggio della poetica di Sara Montani, sin dagli anni Settanta impegnata nell’esplorare l’arte come mezzo educativo e di espressione, sperimentando vari linguaggi artistici e proponendo nelle scuole attività volte a promuovere e sostenere l’istruzione e la formazione nel campo della cultura e dell’arte.
Dedicando da sempre gran parte del proprio percorso creativo all’educazione al bello delle nuove generazioni nel ruolo di curatrice ed educatrice di diversi progetti didattici ed espositivi, con un’impostazione decisamente innovativa Sara Montani porta ancora una volta l’arte contemporanea dentro le scuole, con il chiaro obiettivo di creare un dialogo diretto con un pubblico giovane, estremamente ricettivo e aperto a nuove forme di espressione visiva.
L’esposizione “abito l’abito” si integra, inoltre, in un percorso didattico più ampio, svolto dall’artista in collaborazione con i docenti della scuola.
Durante tutto il periodo espositivo saranno infatti organizzati laboratori dedicati all’incisione calcografica, una delle tecniche predilette da Sara Montani: momenti che permetteranno ai giovani visitatori di interagire direttamente con le opere, costruendo un proprio bagaglio culturale essenziale per la loro crescita personale, umana ed emotiva.
“abito l’abito” esplora un universo tematico molto specifico: il concetto di abito, che viene elevato a simbolo di memoria e identità.
Attraverso 14 opere realizzate dal 2006 al 2019 – alcune in stampa calcografica, altre su carta (cianotipia, incisione a cera molle, acquaforte e monoprint) – l’artista rende tangibile la memoria del passato.
Per Sara Montani, infatti, gli abiti e gli accessori esposti non sono solo oggetti, ma portatori di storie, di emozioni e di vissuti che attraversano il tempo e lo spazio.
Il titolo stesso della mostra è estremamente evocativo e gioca con il concetto dell’indossare, riferendosi non solo ai singoli capi di abbigliamento, qualunque essi siano, ma anche all’identità e al significato culturalmente a loro associati.
La mostra suggerisce un’esplorazione dell’abbigliamento come oggetto fisico e di come questo influisca sulla percezione di sé stessi e sugli altri.
Le opere offrono possibilità di riflessioni sull’importanza nella costruzione dell’identità personale e nella comunicazione sociale; “abito l’abito” può suscitare, dunque, l’interesse dei ragazzi, stimolandoli a considerare il significato simbolico e culturale degli abiti che quotidianamente indossano.
Scrive Sara Montani: “L’abito, la sottoveste, la camicetta, un grembiulino, un colletto o il bavaglino mettono al centro l’Uomo, trattengono in modo effettivo, concreto, fisico la vita, l’intimità, il valore dell’esistenza. Il dar loro “nuova forma” mi cattura, l’invisibile dà senso al visibile, si incarna, si fa corpo, materia e segno e, contemporaneamente, mi consente di recuperare immagine storica e tradizione. Ho considerato l’abito come traccia privilegiata del vissuto, segno equivalente al linguaggio, e quindi ho voluto elaborare il vestiario, gli indumenti, reinterpretandoli ogni volta in modo nuovo. Il mio lavoro guarda il passato per parlare del presente, una sorta di pensiero nostalgico sommerso da un’urgenza di ascolto e poi di racconto nuovo che mira a ricreare una memoria tangibile. Che voglio vedere nascere dalle mie mani. Un presente ricostruito dalle “cose di ieri” in un rapporto reale, di uno a uno, dove l’arte diviene luogo di completezza e di riconoscimento di sé.”
La scelta di allestire la mostra “abito l’abito” all’interno di una scuola mostra come per Sara Montani l’aspetto educativo sia sentito come una missione da portare avanti.
Il tema della mostra e le opere esposte, compendio del lavoro di ricerca degli ultimi vent’anni dell’artista, creano un dialogo tra presente e passato, interrogando i visitatori sulla loro storia personale e sugli avvenimenti che hanno modellato le loro vite: un lavoro di delicata ricerca artistica su identità e memoria, caratterizzato da una profonda leggerezza e sensibilità, tipiche dell’anima e del lavoro di Sara Montani.
Artista impegnata nell’indagine della realtà sociale, la produzione artistica di Sara Montani, abbraccia più linguaggi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’incisione, alle installazioni e ai libri d’artista, impiegando materiali e tecniche varie. La sua ricerca affonda le radici nella memoria, individuale e collettiva e nella trasmissione della conoscenza, di generazione in generazione. Predilige progetti tematici, trasferendo il vissuto personale all’interno dell’opera d’arte. Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Brera con Tito B. Varisco e Guido Ballo, Sara Montani espone dal 1970 ed è stata invitata a prestigiose manifestazioni conseguendo premi e segnalazioni. Le sue opere figurano in collezioni e raccolte di enti pubblici e privati in Italia, Francia, Belgio, Inghilterra, Romania, Svizzera, Egitto, Germania, Cina, Giappone, Stati Uniti, Polonia, Repubblica Dominicana.
Sara Montani è attualmente membro del Consiglio direttivo del Museo della Permanente di Milano, e continua a contribuire attivamente al panorama artistico milanese ed italiano. Sara Montani vive e lavora a Milano.
Orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 18, previo appuntamento con Carla Zaffaroni collaboratricevicaria@vespri.wikischool.it
*Foto in evidenza: Sara Montani, Camminerò, 2013. Acquaforte su rame, 20×20 cm
Fonte: Ufficio stampa Sara Montani – De Angelis Press, Milano