Conferenza all’Institut français di Milano in occasione del centenario della nascita del grande scrittore.
In occasione delle celebrazioni dedicate al centenario della nascita di Italo Calvino la Direzione regionale Musei Lombardia ha progettato una serie di iniziative che rendano omaggio al grande scrittore, così attento ai legami tra parole e immagini.
Nell’ambito di questa progettualità si inserisce una collaborazione molto preziosa, quella tra il Museo del Cenacolo Vinciano, diretto da Silvia Zanzani, e l’Institut français Milano, che per la prima volta hanno pensato ad un’azione condivisa. Molte le ragioni di questa scelta, privilegiata anche dalla vicinanza, in quanto sia il Cenacolo che la sede dell’Institut français Milano affacciano su Corso Magenta.
Cosa collega, dunque, la Francia al Cenacolo e a Calvino? Intanto la vita di Leonardo ha nella sua geografia artistica l’importante periodo finale ad Amboise, come Italo Calvino, che soggiornò per tredici anni nella capitale francese. Entrambi sono stati grandi sperimentatori, e al tempo stesso capaci di affermarsi come classici nel loro ambito. Inoltre Calvino più volte ha affrontato la figura del celebre pittore fiorentino e, nei suoi Raccontini giovanili, ha ipotizzato uno struggente dialogo tra Gesù, Giuda e i discepoli.
A tenere uniti tutti questi fili che si intrecciano, e le due istituzioni coinvolte, è la figura di Carlo Ossola, (1946), filologo e critico letterario italiano, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e docente di Letterature moderne dell’Europa neolatina presso il Collège de France.
Il professor Carlo Ossola ha pubblicato Italo Calvino. L’invisibile e il suo dove (Milano, Vita e Pensiero, 2016), un libro in cui viene ripercorso tutto l’itinerario creativo di questo classico della cultura del Novecento e della letteratura italiana tutta: dall’opera di esordio (Il sentiero dei nidi di ragno, 1947) alla trilogia fantastica (Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente) al Calvino ‘moralista’ delle Città invisibili e di Palomar, fino all’ultimo delle Lezioni americane.
In Calvino, afferma Ossola, la tendenza al realismo e quella al fantastico esprimono uno spirito che colloca l’invenzione letteraria in equilibrio perfetto con il meditare filosofico e l’impegno etico e storico.
“Calvino ha saputo dar forma a una lingua capace dell’universo, precisa, esatta e tuttavia senza confini, classica nel conferire il primato alle idee, il posto giusto agli oggetti, alle forme, ai tempi, allo sguardo che li mette in prospettiva. Come la sua lingua, egli è il nostro classico del Novecento, nella sua capacità di cancellare tutto l’inessenziale, per ottenere il dono supremo dell’arte”.
Per questi legami visibili la Direzione regionale Musei Lombardia e l’Institut français Milano hanno programmato una conferenza, rivolta a tutti ma con un’attenzione particolare al mondo della scuola, in cui il professor Ossola toccherà il tema di Calvino e della Francia, di un soggiorno in cui l’interesse sulla relazione tra parole e immagini si fece molto stringente.
Venerdì 27 ottobre, h. 18,30 – Institut français Milano, Corso Magenta 63
Presenta e introduce: Emanuela Daffra, Direttore, Direzione Regionale Musei Lombardia
L’iniziativa è gratuita, ma a numero chiuso. Per registrare la partecipazione si deve compilare il form all’indirizzo: https://forms.gle/2Gta7iJzM6VAZ8pg7.
Fonte: Ufficio stampa Studio ESSECI di Sergio Campagnolo