L’installazione di arte pubblica è un progetto di Arts For_ con il patrocinio del Comune di Milano e in collaborazione con Arte Negli Spazi Pubblici
Come stanno cambiando gli spazi pubblici e quelli privati? In che modo gli spazi incidono sulla socialità? Come li vivono i più giovani? Sono alcune delle domande a cui vuole dare una risposta È un muro invisibile, l’installazione open air di Arianna Arcara e Sara Leghissa per FOM Fotografia Open Milano, che sarà allestita nelle strade e sui muri del Municipio 8, a partire dal 12 ottobre – inaugurazione 12 ottobre ore 17.00- e fino al 12 novembre.
È un muro invisibile è un progetto di FOM – Fotografia Open Milano, declinazione milanese di FO, il format culturale e itinerante di ArtsFor nato da un’idea di Camilla Invernizzi nel 2020, che utilizza la fotografia d’autore come strumento e linguaggio per leggere, raccontare e comprendere la realtà, vivendo soprattutto nelle aree interessate da grandi ristrutturazioni urbane, dove le architetture temporanee dei cantieri ospitano la fotografia e diventano come i muri di un museo, ma all’aperto. Su questa scia, nasce la collaborazione con Merlata Bloom Milano e Nhood Services Italy, tra i protagonisti degli interventi di trasformazione urbana che stanno interessando il quadrante Nord-Ovest di Milano.
Dopo l’installazione di Francesco Jodice e la mostra di Lucas Foglia nell’area Rogoredo/Santa Giulia, FOM prosegue nel Municipio 8, quartiere Gallaratese-Cascina Merlata, continuando a raccontare attraverso la fotografia, una città che si trasforma e si rinnova.
È qui che la fotografa Arianna Arcara, tra i fondatori del noto collettivo fotografico Cesura, e l’artista, ricercatrice e performer Sara Leghissa, hanno coinvolto le ragazze e i ragazzi del quartiere, in un’indagine che attraverso il ritratto ambientato e le interviste raccolte nei principali luoghi di aggregazione – tra le panchine dei giardini, le associazione culturali, la metro, le piazze – fornisce un messaggio sul potenziale degli spazi pubblici nel plasmare le vite e le esperienze dei più giovani.
Oltre 50 fotografie di Arianna Arcara accostate ai poster con le testimonianze della viva voce dei giovani abitanti di questi luoghi raccolte da Sara Leghissa, daranno vita ad un percorso di arte urbana che si dispiegherà tra via Quarenghi, via Gallarate e i muri delle case MM di via Appennini.
Immagini e messaggi dal forte impatto evocativo che aprono una finestra sulle vite dei ragazzi e delle ragazze del quartiere. Ne emerge uno spaccato ampio e variegato che interpella i temi dell’identità, della cittadinanza, del tempo libero, della socializzazione e del futuro mettendo in luce le influenze derivate dalla frequentazione dello spazio in un momento di rapida trasformazione della città e suscitando un’importante riflessione sulla possibilità di una pianificazione partecipata dello spazio pubblico ad uso dei giovani. Per esercitare quel diritto alla città che possa in qualche modo renderli attori dello sviluppo urbano contemporaneo.
Il progetto è stato realizzato con la collaborazione delle associazioni e delle realtà attive nel Municipio 8: Spaziotempo APS Coop, Tuttinsieme, Terres des Hommes ONLUS, SPLUF, Partizan Bonola, SUPER Scuola superiore di arti applicate.
È un muro invisibile è un progetto di FOM – Fotografia Open Milano e ArtsFor, realizzato con il patrocinio del Comune Assessorato Cultura, in collaborazione con Arte Negli Spazi Pubblici e il Municipio 8.
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano: “Un progetto come questo è in grado di restituire senso e potenziale allo spazio pubblico, che si trasforma in una tela su cui dipingere storie e vite, in un palcoscenico sul quale rappresentare le proprie esigenze, il proprio disagio o i propri sogni, in un vero e proprio centro di ascolto per chi questi spazi li progetta e li realizza, soprattutto nei quartieri in cui sono in corso grandi trasformazioni urbane L’arte negli spazi pubblici ha infatti un portato che va oltre il contributo di bellezza nei luoghi che la ospita, andando a incidere sulle relazioni tra i cittadini e sulla possibilità di espressione e partecipazione di tutti alla vita della città”.
Alessandro Ossena, Direttore Shopping Center Manager Merlata Bloom Milano: “Siamo orgogliosi di aver sostenuto FOM – Fotografia Open Milano – in questo progetto di arte pubblica che ci ha permesso, ancora prima dell’apertura del lifestyle center Merlata Bloom Milano, di instaurare un dialogo con le istituzioni e le associazioni presenti sul territorio. L’attenzione al territorio, l’orientamento delle nostre attività alle persone che lo vivono, in generale alla cultura, sono per noi valori importanti e imprescindibili dagli interventi da noi gestiti. È un muro invisibile ci ha colpiti sin da subito perché racconta con forza la capacità della città di cambiare e rinnovarsi”.
Arianna Arcara è nata a Monza nel 1984. Dopo gli studi in fotografia, ha co-fondato il collettivo fotografico Cesura, che si concentra sulla fotografia documentaria e i suoi diversi approcci, e la casa editrice Cesura Publish della quale è co-art director. La pratica artistica di Arianna Arcara indaga il significato e la forma sempre mutevole dei “confini”, naturali, urbani, umani o culturali. L’obiettivo comune a molti dei suoi progetti a lungo termine consiste nel muoversi lungo uno di questi confini attraverso lo sviluppo di processi collaborativi. Arcara si interroga su come – e se – la sua fotografia possa avere un impatto sulle persone e sulle storie che segue, riflettendo e cercando costantemente nuovi modi per coinvolgere ed emancipare i suoi soggetti. Le sue opere sono state esposte a Triennale/Milano, Le Bal Space/Parigi, MoCP/Chicago, Kulturhuset/Stockolm, Deichtorhallen/Amburgo, Noble Peace Center/Oslo.
Sara Leghissa è un’artista indipendente, attiva nel campo dell’arte performativa. Il suo lavoro abbraccia creazione, azione scenica e curatela e la sua ricerca nasce da un bisogno di connessione, condivisione e trasformazione con i contesti e le persone. La sua pratica artistica avviene principalmente nello spazio pubblico. Attraverso un principio di ecologia delle risorse, si serve il più̀ possibile di ciò̀ che è già disponibile nella realtà̀. Crea sistemi e dispositivi che cercano di mimetizzarsi e confondersi con il contesto in cui avvengono, per veicolare immagini e contenuti e per incontrare e intercettare pubblici diversi, attraverso l’uso di tecnologie accessibili e legate all’ordinario.
Ha co-fondato il collettivo Strasse, un progetto di creazioni site-specific che lavora con i codici della performance e del cinema per mettere in discussione e intensificare il nostro rapporto con la realtà̀.
Ha pubblicato i libri Will you marry me? (Nero) e La scuola ha riaperto come dopo una nevicata (Nero).
Ha presentato il proprio lavoro artistico in diversi festival di arti performative, gallerie d’arte e spazi pubblici come Santarcangelo Festival (IT), Short Theatre (IT), Triennale Teatro Dell’Arte (IT), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (IT), Centro Pecci (IT), far Festival (CH), Sareyett (PS), La Casa Encendida (E), Festival Parallèle (FR), Saal Biennal (EE), Les Tombées De La Nuit (FR), Beursschouwburg e Kunstencentrum Vooruit (BE).
La fotografia d’autore in mostre open air, un nuovo modo di raccontare, uno strumento di rigenerazione urbana e culturale ideato da ArtsFor.
FO – Fotografia Open nasce e vive nelle aree interessate da grandi ristrutturazioni urbane e si avvale proprio delle architetture temporanee dei cantieri che ospitano la fotografia e che diventano come i muri di un museo, ma all’aperto. Per le sue caratteristiche e il modo in cui è stato concepito, un format – prosegue Invernizzi – in grado di adattarsi e inserirsi in un preciso contesto territoriale in trasformazione contribuendo alla sua rigenerazione, grazie alla funzione e al ruolo della fotografia d’autore, con un impatto sugli aspetti architettonici, urbanistici, sociali e culturali dell’area nella quale insiste. Non è un museo perché non è un’istituzione, non possiede né conserva una collezione, ma mantiene le caratteristiche incluse nel ruolo culturale, sociale, formativo, politico del museo.
FO si installa in un quartiere e vive sui muri, nei parchi, nei cantieri, su qualsiasi supporto dove ci sia uno spazio adeguato per interagire con tutti. A partire dai cittadini e grazie ai cittadini. È un nuovo polo culturale di riferimento, innovativo e inclusivo, ma anche un progetto che vuole contribuire alla rigenerazione urbana di un quartiere e della sua comunità grazie alle attività culturali che produce e offre. Dalle mostre di fotografia, infatti, si sviluppa un public program che crea rete con le istituzioni culturali della città, con le scuole, con le associazioni di quartiere. Le mostre continuano a vivere anche su altri canali che permettono ai singoli progetti di ampliarsi e di resistere nel futuro: un sito dedicato, attività live (talk, visite guidate, workshop, attività ludiche e di formazione), progetti editoriali e progetti video trasformano FO in un progetto innovativo e multi canale.
Arts For_ E’ una società di progettazione culturale che lavora con istituzioni e imprese che vogliono generare valore attraverso l’incontro con le arti. Si serve delle specificità di Fotografia, Teatro, Cinema, Arti Visive e Storytelling per costruire progetti capaci di attivare il dialogo tra le arti, le istituzioni e il territorio.
*Foto in evidenza: E’ un muro invisibile©Arianna Arcara
Fonte: SLP Studio – Ufficio Stampa