Dall’11 al 22 ottobre, al Piccolo Teatro Strehler, Marco Paolini fa un salto nei ricordi e nei frammenti di memorie condivise di un piccolo mondo neanche troppo antico, ma tramontato, sepolto nella rapida trasformazione del paesaggio, del costume, della dipendenza da tecnologie portatili e pervasive.
“Boomers” è il nome comune della generazione più vecchia oggi in scena, ed è anche un luogo comune dell’immaginario. Ha senso proiettare sulle generazioni il conflitto tra chi vuole il mondo come adesso e chi ne immagina uno diverso? Quali sono le cose che hanno lasciato il segno e quali no? Boomers è sia racconto di memoria che gioco, è mescolanza di virtuale e reale, ballata ribelle al destino e al “così va il mondo”, narrata e cantata a due voci.
Patrizia Laquidara, cantautrice, dà corpo e voce alla Jole. Il bar della Jole è un pianeta di periferia, di una stella periferica di una galassia che passa sopra il bar, il bar sta sotto il pilone di un ponte autostradale che unisce l’Italia, ma trema, vibra, scuote. Le cose corrono veloci lassù ma sotto sembrano ferme, nel bar si gioca, si impara il mondo, si spara e si canta.
Ballate e canzoni sono una mano di antiruggine, un tentativo di manutenzione alla cinghia di trasmissione dell’esperienza, a quel che di buono c’è e va tenuto nella grande accelerazione che tutto cambia, il resto è già passato.
*foto in evidenza di: Gianluca Moretto
Fonte: Ufficio stampa Piccolo Teatro Milano