Adolescenti neonazisti, samurai rosa, anziane signore al telefono di fronte alla paura della morte: le inquietudini del mondo contemporaneo sotto lo sguardo di artisti provenienti dal cuore dell’Europa dell’Est.
Dopo Supernova, la rassegna di danza rivolta alle giovani generazioni, prosegue l’intensa attività di Orbita, il nuovo Centro Nazionale di Produzione della Danza la cui programmazione è diretta da Valentina Marini con l’obiettivo, fra gli altri, dimappare la creatività delle pratiche contemporanee.
Il 26 e 27 novembre al Teatro Palladium di Roma i fari di Orbita si accendono sulla scena coreutica contemporanea della Repubblica Ceca con Orbita Focus On |Voices from Czech Republic, cinque progetti in Prima Nazionale, in due serate, dedicate a quattro fra le formazioni artistiche di punta del Paese: 420 People, Farm in the Cave, Burkicom, Jitka Čechová & Tereza Lenerová. La rassegna è realizzata con il sostegno del Centro Ceco.
Si parte il 26 novembre alle 21 con Ever, produzione di 420 People, compagnia di danza contemporanea di Praga, fondata nel 2007 da Václav Kuneš e Nataša Novotná dopo un periodo di collaborazione con una delle più prestigiose compagnie del mondo, il Nederlands Dans Theatre. Ever è un luogo intimo e mentale, teso tra sarcasmo e alterazione percettiva, in cui spazio e tempo si fondono per generare una visione onirica ai limiti della psichedelia fatta di piani inclinati, ombre parallele e il ritmo costante della musica elettronica.
A partire dalle 21.30 invece si susseguiranno gli estratti da due progetti di Farm in the Cave, compagnia teatrale internazionale guidata da Viliam Dočolomanský che in oltre venti anni di attività si è contraddistinta anche per la capacità di affrontare tematiche scottanti attraverso diversi linguaggi artistici. Con Commander si entra subito nell’universo espressivo multidisciplinare di Farm in the Cave: nata da un episodio di cronaca – l’arresto da parte della polizia estone nel 2020 del leader di un’organizzazione neonazista che si scoprì in realtà essere un ragazzo di soli tredici anni – la performance è il tassello di un progetto articolato che comprende anche un film e un’installazione espositiva. Commander riflette sulla costruzione della propria identità nel periodo dell’adolescenza in un mondo in cui la scoperta di sé stessi avviene principalmente attraverso l’esperienza virtuale e digitale, dove il pericolo di una radicalizzazione del linguaggio e delle idee è un rischio costante. Indagando le inquietudini generate da questa vera e propria mutazione antropologica, Commander vuole rispondere a una domanda precisa: cosa serve a un adolescente per passare dalle parole ai fatti?
Dal mondo adolescenziale, Farm in the Cave sposta poi lo sguardo sul tramonto dell’essere umano in Together Forevere!, secondo estratto da un altro progetto che la compagnia porta sul palco del Teatro Palladium per il focus di Orbita. La performanceè una composizione scenica multistrato che ibrida teatro fisico, danza e video documentario e rappresenta il terzo capitolo della trilogia Night in the City, focalizzata su tematiche marginalizzate dalla società. Creato a partire da un processo partecipativo che ha coinvolto una serie di persone anziane interrogate sul loro stare nel mondo attuale, Together Forever! riflette sull’incessante scorrere del tempo, sull’avanzare inesorabile dell’età attraverso la messa in scena di una assurda relazione telefonica fra le due protagoniste dello spettacolo, Magda e Zuzanka, che, tra divertimento e impotenza, narcisismo e paura della morte, condividono episodi di vita vissuta senza riconoscerne più il senso né la direzione, in un vortice in cui il presente si confonde con il passato e il rifiuto si alterna al desiderio.
Il giorno seguente, domenica 27 novembre, arriva un’altra compagnia di Praga, Burkicom, ensemble fondato nel 2015 dalla coreografa Jana Burkiewiczová come piattaforma di ricerca su tematiche sociali attuali indagate attraverso una dimensione linguistica che mescola il teatro, la danza contemporanea e il nuovo circo, con umorismo originale e un utilizzo fortemente espressivo degli elementi scenografici. In occasione di Voices from Czech Republic, Burkicom presenta Pink Samurai, The Story of Ferocious Wind, uno spettacolo che prova a fornire alcune risposte di fronte allo spiazzante fenomeno delle autocrazie e dei nuovi autoritarismi che godono di una popolarità in costante crescita in tutto il mondo. “Cosa racconteremo ai nostri figli di noi? Le risposte sono state trovate tra le fantasie dell’infanzia. Abbiamo chiesto a 304 bambini e bambine di undici scuole della Repubblica Ceca chi fossero i loro eroi. Ce ne hanno parlato, ne hanno scritto e disegnato. Ne emersa una storia collettiva: quella di un Samurai Rosa. Lo danziamo e cantiamo, facendone risuonare le ombre oscure dell’anima” scrive la coreografa per presentare lo spettacolo.
La due giorni dedicata alla scena coreografica contemporanea della Repubblica Ceca si chiude con Dis play, performance firmata da Jitka Čechová e dalla giovane e già pluripremiata coreografa e interprete Tereza Lenerová, artista invitata da alcune delle più prestigiose istituzioni culturali internazionali. A partire dal gioco di parole del titolo, Dis play esplora i limiti tra gioco, interazione e sconfitta, l’oscillazione tra l’essere coppia e essere rivali, tra sostegno e perdita di equilibrio, solitudine e accettazione dell’altro.
Fonte: Ufficio stampa GDG press