Continuano anche a novembre gli appuntamenti di Stasera al Museo. Nel segno delle donne, il ricco cartellone a cura del conservatore Antonio D’Amico che anima il Salone d’Onore del Museo Bagatti Valsecchi per celebrare la grazia e la forza del femminile attraverso la musica e il teatro.
Tre sono gli appuntamenti di novembre.
Domenica 20 novembre, in collaborazione con l’Associazione Omaggio al clavicembalo, sarà protagonista L’Arte della Fuga, l’ultima opera di Bach, il suo testamento spirituale, una rielaborazione in chiave contrappuntistica di un tema musicale in quattro voci. L’esecuzione è affidata a un quartetto d’archi e clavicembalo, intervallata da intriganti letture di brani tratti da La piccola cronaca di Anna Magdalena Bach, una poesia di T.S. Eliot contenuta nella raccolta Quartet, e il Magnificat, dal primo libro del Vangelo di Luca.
Mercoledì 23 novembre, con la produzione del Teatro della cooperativa, torna al Museo Bagatti Valsecchi la meravigliosa Ippolita Baldini con Una marchesa ad Assisi, uno spettacolo ironico e brillante che ha come protagonista Roberta. Al centro della scena, diretta da Camilla Brison, ci sono le difficoltà e i dubbi sulla propria carriera artistica, il rapporto con la madre, la conciliazione delle abitudini di una famiglia nobile con il mondo del lavoro.
In questo percorso di ricerca su sé stessa, Roberta prende la strada di Assisi e si interroga sul ruolo della fede nella vita contemporanea, imbattendosi in frati, suore e milanesi imbruttiti in un susseguirsi di incontri arguti e stimolanti. Prima dello spettacolo saremo allietati da un brindisi offerto da Cavit Altemasi, firma prestigiosa del Trentodoc.
Infine, domenica 27 novembre, ancora un concerto realizzato in collaborazione con Omaggio al clavicembalo. Il titolo, Now je spring is come, si riferisce ad un brano musicale di un anonimo autore contenuto in una raccolta di virginalisti inglesi per soprano e virginale. Questo strumento, tipico delle fanciulle del sedicesimo e diciassettesimo secolo in Inghilterra, fa da apripista all’esecuzione di musiche coeve composte anche da donne. La delicatezza delle melodie e dei testi narra la storia di un mondo musicale in cui i confini sfumano in un paesaggio tipicamente anglosassone e in sentimenti appena accennati, ma non per questo meno intensi.
*Nella foto in evidenza: esecuzione de L’Arte della fuga
Fonte: Ufficio stampa Museo Bagatti Valsecchi