Curata da Luca Beatrice e realizzata in collaborazione con Archivio Riccardo Dalisi e Museo Madre di Napoli, l’esposizione – la prima dedicata all’artista, architetto e designer dopo la sua recente scomparsa lo scorso 9 aprile – sarà visitabile fino al 30 settembre. La mostra si inserisce all’interno della programmazione culturale 2022 del Circolo del Design dal titolo Design Together Now, che indaga il design come strumento al servizio del nuovo ed emergente bisogno di comunità.
Riccardo Dalisi ’71-’74. Il Rione Traiano di Napoli e la partecipazione come progetto è la nuova mostra che il Circolo del Design ha inaugurato il 4 maggio, e che sarà visitabile sino al 30 settembre prossimo negli spazi di via San Francesco da Paola 17 a Torino. Con l’esperienza nel Rione Traiano di Napoli, quartiere popolare di difficile vivibilità, Riccardo Dalisi – scomparso lo scorso 9 aprile – ha sperimentato la propria forma di animazione sociale tra il ‘71 e il ‘74.
A cinquant’anni di distanza la mostra curata dal critico d’arte Luca Beatrice racconta in particolare i quattro anni che contribuirono alla ricerca incentrata sull’incontro tra design, pedagogia, arte e artigianato, focalizzata sul coinvolgimento delle comunità più fragili anche in un’ottica di sviluppo umano attraverso la collaborazione, la partecipazione attiva e il potenziale di creatività.
L’esposizione si inserisce nella nuova programmazione culturale del Circolo del Design Design Together Now che da maggio a ottobre indagherà il tema del nuovo ed emergente bisogno di comunità verso cui il design può essere un potente strumento di costruzione di risposte.
Il rapporto del designer e architetto con il quartiere iniziò nel 1969, quando incoraggiò i ragazzi di strada a progettare – liberi dagli effetti inibitori del sistema formativo – piccoli arredi ed elementi architettonici con materiali semplici come legno, spago e fili di metallo. L’obiettivo di provocare un riscatto socio-educativo testimonia l’approccio antropologico che caratterizzava le istanze del design del tempo: come strumento di progetto, Dalisi tenne un diario e scattò fotografie per documentare le attività che si svolsero al Traiano e che egli stesso definì con il termine animazione, ovvero quelle operazioni in cui il momento progettuale si configurava come uno strumento atto a suscitare interesse, partecipazione e spirito collettivo per stimolare attraverso la progettualità un cambiamento sociale.
La mostra al Circolo del Design presenta un primo ambiente in cui immergersi nel Rione Traiano dell’epoca tramite le suggestive immagini scaturite durante l’esperienza nel quartiere. Viene così ripercorsa la vita del designer e i punti salienti che hanno caratterizzato la storia e la cultura dell’Italia in quegli anni.
Tra le foto dell’Archivio Riccardo Dalisi che testimoniano la vita e l’atmosfera nel Rione, un video originale dell’epoca documenta il processo di lavoro che ha portato alla realizzazione di numerosi artefatti.
Nella seconda sala troviamo i prodotti generati durante l’esperienza, provenienti dal Museo Madre e dall’Archivio Riccardo Dalisi, l’esplosione della creatività dei bambini del quartiere guidati da Dalisi e dai suoi studenti tramite laboratori atti a suscitare interesse, partecipazione e spirito collettivo: ricami, piccole sedute realizzate con materiali di recupero, disegni e schizzi, modellini aerei di spago, carta e legno, maquette dell’Asilo Traiano, troni in cartapesta per poi arrivare in chiusura all’oggetto che ha permesso a Riccardo Dalisi di vincere il Compasso d’Oro, il più alto e autorevole riconoscimento italiano del design, vinto con la rivisitazione della famosa caffettiera napoletana per Officina Alessi, anticipato da un decennio di laboratori partecipati tra artigiani e cittadini nella riconfigurazione anche ironica di questo iconico oggetto regionale.
“La mostra ha iniziato a prendere forma lo scorso anno con il fortunato incontro con il curatore Luca Beatrice, cultore del lavoro di Dalisi – commenta Sara Fortunati, Direttrice del Circolo del Design. Il rinnovato impegno cui il design è chiamato oggi a partecipare in ascolto dei bisogni della società era già allora il fulcro del progetto culturale del Circolo del Design per il 2022. Partire dalla figura di Dalisi e dall’esperienza del Rione Traiano è stato un percorso a ritroso per rintracciare i semi di quello che oggi muove i progettisti che lavorano sull’innovazione sociale, si formano attraverso percorsi universitari specifici e si confrontano con contesti anche molto complessi. La partecipazione come chiave di consapevolezza e di attivazione, la responsabilità sociale del progetto, la capacità di mescolare approcci provenienti da discipline differenti, la ricerca come guida del processo progettuale sono gli elementi cardine del lavoro di Dalisi che ritroviamo nelle esperienze e nei progetti contemporanei che il programma culturale “Design Together Now” racconterà”.
“Scomparso nelle scorse settimane durante la preparazione di questa mostra – aggiunge Luca Beatrice – Riccardo Dalisi si è dedicato intensamente alla creazione di un rapporto articolato e creativo tra architettura e design, scultura e pittura, arte e insegnamento, mantenendo al centro lo sviluppo umano attraverso il dialogo e il potenziale della creatività. Cinquant’anni dopo l’esperienza del Rione Traiano di Napoli Dalisi si legge oggi come una figura di importanza storica e preveggente verso il futuro, che ha intuito come le discipline si fondano in confini fluidi, ibridi, sperimentali”.
Design Together Now è la programmazione culturale del Circolo del Design che da maggio a ottobre 2022, online e offline, indagherà il design come strumento al servizio del nuovo ed emergente bisogno di comunità, sentimento mutato e rinnovato a seguito delle esperienze che la collettività ha affrontato negli ultimi anni e di cui oggi sono evidenti gli effetti.
In questo tempo di vulnerabilità individuale e sociale, l’isolamento e il protrarsi delle restrizioni, il timore della vicinanza forzata e l’assenza prolungata dalla socialità condivisa hanno sedimentato nuovi sentimenti e abitudini con cui ora ci troviamo a fare i conti, trasformando il nostro senso di comunità che si nutre di affetti, legami, azioni e narrazioni. Oggi più che mai, inoltre, conflitti vicini e lontani rimettono in discussione i confini di un più ampio concetto di appartenenza, condivisione e collettività.
Tra gli ospiti che interverranno nella programmazione culturale, ad arricchire il racconto della figura di Riccardo Dalisi troveremo Luca Beatrice (curatore d’arte) accompagnato da Michele Bonuomo (direttore di Arte) e Susanna Parlato (architetto e ricercatrice alla Sapienza Università di Roma), mentre Franco Raggi (architetto e membro di Global Tools con Riccardo Dalisi) ci riferirà del contesto culturale in cui si inseriva il suo lavoro; sul tema della progettazione degli spazi e della co-progettazione incontreremo due collettivi di architetti, i romani Orizzontale e, in collaborazione con la Fondazione per l’Architettura / Torino, i berlinesi Raumlabor. Sui temi dell’inclusione sociale e delle comunità più fragili si terranno diversi appuntamenti: una giornata dedicata al racconto del metodo Z Lab che lavora sul potenziamento delle competenze socio-emotive dei bambini unendo gli strumenti del design a quelli della psicologia, un percorso laboratoriale dedicato ai bambini dai 6 ai 10 anni realizzato in collaborazione con Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (A.M.M.I.) e FORMA Onlus, un incontro per riflettere e dialogare sul rapporto tra salute mentale e innovazione sociale insieme a Giulia Mezzalama (architetto e fondatrice dell’associazione MinD – Mad in Design), Sofia Silva (artista visiva e art writer) e Federica Vittori (nel team di cheFare) e infine un appuntamento con Antonio Damasco (direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare) per parlare dell’esperienza della Rete delle Portinerie torinese.
La programmazione Design Together Now continuerà con due incontri legati al tema del digitale come luogo in cui si sviluppano peculiari modalità relazionali e aggregative di cui, con Alessandro Mininno (Co-fondatore di Gummy Industries), metteremo a fuoco le implicazioni progettuali e di mercato e di cui il team di Cap_able approfondirà attraverso un progetto che mischia fashion design, tecnologia e un dibattito a più voci i limiti, dell’intelligenza artificiale nel riconoscimento dell’unicità delle identità. Coerentemente con la centralità che il Circolo del Design da sempre riconosce alle generazioni più giovani si terrà una summer school coordinata da Matteo Moretti (fondatore di Sheldon.studio) in cui concentrarsi sullo sviluppo di strumenti di raccolta dati più inclusivi a favore dell’idea di informazione come bene comune; due giornate di incontri e workshop saranno invece dedicati all’innovazione sociale nella cultura d’impresa, per guidare le aziende alla scoperta degli strumenti del design utili a generare valore sociale.
Oltre a produrre l’esposizione su Riccardo Dalisi il Circolo del Design ospiterà due mostre, una dedicata allo sviluppo di prodotti su misura nel campo del tessile, della moda e dei prodotti indossabili, con l’obiettivo di fornire soluzioni per l’invecchiamento attivo, realizzata tra i molti partener anche in collaborazione con il Crafts Council di Londra e la Fondazione Santagata, e il racconto del progetto “ALFa” di inclusione ed empowerment femminile, finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno e in collaborazione con Ires Piemonte, che si focalizza sull’esperienza delle donne sottratte allo sfruttamento sessuale.
Infine l’intervento di Alastair Fuad Luke (curatore della Biennale di Porto 2021) che sposta i confini del concetto di comunità raccontando la visione di un mondo in cui tutti gli esseri viventi possano coesistere e abitare in un’estesa comunità, passando da una visione antropocentrica a una multispecie centrica.
Nato a Potenza il 1 maggio del 1931, Riccardo Dalisi ha ricoperto la cattedra di Progettazione nella Facoltà di Architettura dell’Università Federico II dove è stato direttore e docente della Scuola di specializzazione in Disegno industriale. Negli anni Settanta insieme con Sottsass, Mendini e altri è stato fondatore di Global Tools, espressione della cosiddetta architettura radicale le cui opere fanno parte delle collezioni permanenti di diversi musei tra cui il Centre Pompidou a Parigi e il Madre a Napoli. Nel 1981 ha vinto il Compasso d’oro. Ha esposto nelle principali città europee ed anche alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, al MOMA di New York, a Palazzo Reale e al MANN a Napoli.
Nel 2014 ha vinto il secondo Compasso d’Oro per il suo impegno nel sociale.
È scomparso il 9 aprile 2022, poche settimane prima di compiere 91 anni.
Il Circolo del Design è uno spazio aperto, inclusivo e partecipato. La mission del Circolo del Design è la diffusione della cultura del progetto e viene perseguita attraverso la produzione di attività culturali e di formazione, la costruzione di progetti per lo sviluppo di opportunità professionali tra aziende e designer e la collaborazione con le istituzioni per la creazione di sistemi propri del design a servizio del territorio. Online e offline, ogni giorno progetta contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.
Fonte: Torino. Circolo Del Design. 2022. Mostra Riccardo Dalisi (This image is propriety of Luca Vianello).
Fonte: Ufficio Stampa Circolo del Design