Un impegno quello di Carla oggi ancora più necessario e questo ci aiuta anche a capire il significato politico dell’arte: l’arte come il voto è una voce, un canale di espressione, la comunicazione di una visione.
L’arte è la sintesi fra il nostro io e la realtà esterna, l’arte avvicina la realtà alla nostra anima e avvicina la nostra anima alla realtà. Si può essere d’accordo o meno su quanto appena enunciato: se non lo siete avete ragione; altrimenti avete ragione lo stesso.
Si può essere più o meno d’accordo su questa analisi ma certo l’artista poliedrica Carla Bruschi rappresenta a mio avviso proprio quanto enunciato in precedenza.
Conobbi Carla in occasione della recente campagna elettorale per il Comune di Milano e compresi la Sua grande sensibilità per ciò che la circondava; la conoscevo indirettamente tramite comuni amici che mi avevano edotto sul suo impegno sociale in politica e sulla grande capacità di gestire anche un ruolo quale Presidente del Consiglio Comunale di Peschiera Borromeo, nonché il ruolo di assessore in due mandati precedenti.
Vi è comunque un legame involontario con Carla, da ricercarsi nei miei studi all’ Accademia di Brera al Corso di Scenografia e nei suoi studi di pittura sempre presso la Grande Brera, dove ha potuto valorizzare le sue spiccate doti creative e immaginative.
Inizia il percorso creativo nel 1978 fondando e gestendo un atelier di moda, arte ed eventi a Peschiera Borromeo (Mi) per circa un trentennio e sempre in questo periodo fonda il “Telefono rosa” per il territorio Sud-Est della provincia di Milano in aiuto alle donne in difficoltà; fonda inoltre l’Associazione “Il dialogo” per promuovere e valorizzare le donne attraverso la cultura e l’arte.
Organizza diverse raccolte fondi in favore delle ragazze madri e delle donne con difficoltà economiche. Apre il centro per le Pari Opportunità “Alda Merini” che copre l’intero territorio di Peschiera Borromeo e dei comuni limitrofi. Crea in collaborazione con l’On. Ombretta Colli “i braccialetti rosa” per raccogliere fondi a favore delle donne che hanno subito maltrattamenti. Promuove convegni e conferenze a favore delle donne in tutti i comuni del Sud Est di Milano e partecipa alle manifestazioni ufficiali organizzate dalla Regione e della Provincia per le pari opportunità.
I suo successi di pubblico iniziano nel 2016 quando Carla Bruschi racconta Milano con la sua prima personale con il patrocinio di Regione Lombardia a cura di Lorenzo Bonini: “Il presente pittorico del passato futuro” e nel 2017 Presenta a Palazzo Lombardia, con il Patrocinio della Regione, la mostra pittorica “Donne a perdere”. Ogni opera è corredata da un testo di Barbara Sanaldi, giornalista del Corriere della Sera. Donne a perdere ha portato il tema della violenza sulle donne al centro del dibattito sociale e civile per contribuire a creare una società più equa e generativa.
Nel 2020 la Mostra ha ricevuto un encomio da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e l’importante patrocinio dell’International Alliance of Women (IAW), la più antica associazione femminista, fondata nel 1904 a Berlino; essa è una ONG internazionale che ha sede ora a Ginevra, incorpora 55 organizzazioni membri coinvolte nella promozione dei diritti delle donne e del women empowerment. La portata educativa del progetto “Donne a perdere” è testimoniata dalla partecipazione attiva di numerose scolaresche. In concomitanza delle mostre sono stati organizzati diversi incontri sul tema della violenza di genere con il coinvolgimento delle autorità locali e della cittadinanza.
Recentemente ha promosso la raccolta fondi per il progetto Salviamo la Cupola della basilica di Desio. Dal quadro intitolato “Rinascita” donato alla parrocchia dall’artista Carla Bruschi, ne è stata ricavata una serie limitata di copie in vendita. Il quadro andrà all’asta e Monsignor Cesena grato con l’artista ha dichiarato che «Molte famiglie conservano rappresentazioni artistiche della basilica di Desio». Il 13 marzo scorso con una delegazione Carla è sono stata ricevuta dal Console Ucraino ANDRii KARTYSH al quale ha donato la sua opera ” Putin Fermati ” dichiarando in tale occasione “Non ci sono parole per descrivere sensazioni ed emozioni…..!!
Non posso poi esimermi dall’apprezzamento della profonda opera quale la Madonna di Carla Bruschi accolta alla torretta della Ravenna Art Gallery evento coordinato dal docente Giorgio Gregorio Grasso, storico e critico d’arte.
Mi vorrei soffermare sulla mostra/raccolta ‘Un’inquieta serenità del visibile’ a cura di Lorenzo Bonini che risale al 2016 con una interessante prefazione dell’ On Ombretta Colli, che consiste in una serie di opere dove l’emblematica figura del cavaliere tra scudi, elmi e corazze rappresenta la difesa di antichi valori.
Un impegno quello di Carla oggi ancora più necessario e questo ci aiuta anche a capire il significato politico dell’arte: l’arte come il voto è una voce, un canale di espressione, la comunicazione di una visione.
°Nella foto in evidenza: CARLA BRUSCHI ‘PUTIN FERMATI’