César Brie e Antonio Attisani arrivano a Bologna con lo spettacolo Boccascena -ovvero Le conseguenze dell’amor teatrale, al Teatro Arena del Sole dal 29 marzo al 10 aprile.
ATTENZIONE: l’Ufficio Stampa ERT / Teatro Nazionale avvisa che lo spettacolo è stato annullato per un caso di Covid all’interno della compagnia.
Per il rimborso e la sostituzione dei biglietti o per il cambio rateo dell’abbonamento è possibile rivolgersi entro il 20 aprile alla biglietteria del Teatro, aperta dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00 (telefono 051 2910910 | mail biglietteria@arenadelsole.it).
L’attore, regista e drammaturgo argentino César Brie, vero e proprio “teatrante di frontiera”, incontra Antonio Attisani, studioso e professore di Storia del Teatro presso l’Università di Torino, oltre che direttore artistico del Festival di Santarcangelo prima nel 1981 e poi dal 1989 al 1993: il risultato è un insolito confronto tra due amici sul palcoscenico.
Boccascena è il frutto di un dialogo nato durante il lockdown del 2020: un vecchio attore e un vecchio operatore teatrale, quasi per gioco, costruiscono un canovaccio teatrale in cui il Gatto (César Brie) e la Volpe (Antonio Attisani) raccontano la loro vita.
«I testi di Volpe non sono stati scritti da Volpe e i testi di Gatto non sono stati scritti da Gatto – commentano César Brie e Antonio Attisani – è tutto molto più confuso, grazie anche a ciò che è accaduto durante le prove.
Scrivere il primo copione è stato un esercizio di amicizia, di fiducia, di confronto e polemica con il mondo, di accordo e disaccordo, un esercizio che ci ha permesso di vivere la solitudine della peste nel calore della creazione. E avere provato nell’illegalità e in clandestinità è qualcosa di cui i due vecchi vanitosi vanno fieri».
In un altrove che sembra un palcoscenico, una figura – forse un regista, forse un custode o forse il loro erede – li guida in un flusso di memoria, scoprendo di essere stati legati l’uno all’altro lungo tutto il corso della vita.
La loro è stata un’amicizia ruvida, senza compiacimento né complicità, entrambi sulle tracce di un teatro necessario a loro stessi e al mondo.
Un viaggio che porta il Gatto e la Volpe a fare i conti con il proprio vissuto e le vicende del passato, attraversando opere, scuole, maestri, colleghi, amori, colpe, malattie. Un esercizio di sincerità come se fosse la loro ultima recita, che ripercorre le conseguenze dell’amore assoluto per il teatro e i suoi personaggi, che hanno tratteggiato l’intera esistenza dei due protagonisti.
*Foto in evidenza: Boccascena (ph Paolo Porto)
Fonte: Ufficio Stampa ERT / Teatro Nazionale c/o Teatro Arena del Sole – Bologna