Alla fotografia d’autore sono dedicati due grandi eventi di Bergamo Arte Fiera 2022, riprogrammata, dopo il rinvio di inizio anno, alle nuove date 25-27 marzo 2022.
la mostra sul lavoro di Maurizio Buscarino, “Persona. La poetica dell’immagine di un fotografo artista”, curata da Francesco Lussana e Sergio Radici, e il talk di presentazione del libro monografico “Aldo Tagliaferro” edito da Silvana Editoriale, in programma per sabato 26 marzo 2022.
Bergamasco, classe 1944, Maurizio Buscarino frequenta attraverso la macchina fotografica il teatro contemporaneo internazionale, tra Europa, America ed Oriente, dal 1973 sviluppando un imponente lavoro di indagine che ne ha fatto uno dei più stimati fotografi del mondo in questo ambito. Un linguaggio, il suo, che è poesia con cui – come scrisse Tadeusz Kantor, geniale pittore e regista polacco – lenisce l’inferno con l’umana pietà. Da qui l’urgenza di salvare l’istante dalla dissoluzione, fissandolo in immagini in bianco e nero la cui drammaticità caravaggesca del gioco tra luce e ombra, la sintesi del tutto custodita in un frammento, l’equilibrio tra l’avidità dello sguardo e il distacco del fotografo ne fanno uno straordinario ritrattista della profondità umana.
Le opere in mostra restituiscono parte di questo universo fotografico, una rassegna di volti di cui Buscarino racconta la realtà oltre il visibile. La raffigurazione diventa narrazione di un’umanità fatta di carne, sangue, anima e cuore, filtrata dalla sua visione del mondo – di uomo e di artista. Sono scatti realizzati nel corso di quasi mezzo secolo di teatro, un viaggio iniziato in uno scantinato della Città Alta di Bergamo dove la scoperta del Teatro Tascabile gli rivela svela per la prima volta la realtà del palcoscenico, metafora dell’esistenza in cui ogni apparizione di un personaggio è preludio alla sua dissolvenza. Non lo spettacolo, ma il segreto della vita che il teatro rappresenta è ciò che guida la sua ricerca in questi anni: lo interessa l’irripetibile unicità dell’individuo, l’alternanza tra luce e buio dell’esistenza e la possibilità – o l’illusione – di poter trattenere un istante, un gesto, uno sguardo, prima che venga inghiottito per sempre, consegnandolo, attraverso la fotografia, all’immortalità.
Saranno esposte anche alcune immagini realizzate durante progetti teatrali all’interno di carceri italiane. Negli anni Ottanta, Buscarino è infatti chiamato da Renato Palazzi, allora direttore della Scuola d’Arte Drammatica di Milano, a seguire i laboratori che la Scuola sta avviando nel carcere di Lodi. A questa esperienza faranno seguito, negli anni, diversi interventi importanti nel penitenziario di Volterra, poi a San Vittore e in altre carceri. Il risultato di questi lavori, pubblicato nel volume “Teatro segreto”, è al tempo stesso opera artistica e testimonianza antropologica. I suoi scatti non si risolvono nella narrazione delle dinamiche della detenzione o della rappresentazione teatrale, ma colgono i segni del percorso di recupero, di approdo ad una nuova consapevolezza di sé, della ricerca di riscatto e dell’anelito alla libertà che si agitano sotto la superficie trasformando ogni ritratto in un’opera iconica unica.
Maurizio Buscarino ha esposto in ambito nazionale ed internazionale, da Milano a Madrid, da Venezia a Cracovia, Wroclaw, Stoccolma, Berlino fino a Bogotà e ha all’attivo numerose pubblicazioni.
Il secondo prestigioso appuntamento con la fotografia d’arte sarà ospitato sabato 26 marzo 2022 alle ore 11.00 nel Foyer Centrale della Fiera di Bergamo, dove verrà presentato il libro “Aldo Tagliaferro” (Legnano 1936 – Parma 2009) edito da Silvana Editoriale. Interverranno la curatrice del volume Cristina Casero, la figlia dell’artista Nubia Tagliaferro e il collezionista Christian La Monaca.
La monografia è un’approfondita riflessione sul lavoro di Tagliaferro a partire dagli anni Sessanta, con una raccolta di opere riunite dallo stesso artista sotto il nome di Rapporto quotidiano politico, fino all’ultimo impegnativo intervento del 2000 Sopra/sotto un metro di terra esposto al PAC di Milano. Un percorso ricostruito con il supporto dei materiali custoditi nell’archivio dell’artista, che va a delineare lo spessore e la coerenza di una ricerca non solo estetica ma anche etica. Il lavoro di Tagliaferro, che dopo la fase pittorica giovanile si è orientato verso il medium fotografico perché più aderente alla realtà, si muove infatti secondo due direttive principali: l’analisi critica del contesto socio-politico e del comportamento dell’uomo unita a una ricerca estetica che si manifesta nella ripetizione e contrapposizione di immagini, spesso tratte dalla cronaca, a cui cerca di restituire il portato emotivo in un processo di “rilevamento-rivelamento”che attraversa tutta la produzione dell’artista.
Aldo Tagliaferro ha esposto il primo lavoro con le immagini fotografiche al premio San Fedele di Milano nel 1965. Nel 1970 è invitato alla Biennale di Venezia. I suoi lavori sono esposti e trattati dalle principali gallerie italiane.
*Nella foto in evidenza: Maurizio Buscarino. Crocifissione in piazza. Anno 4000, Museo Terra il film non nato di Alejandro Jodorowski. Santarcangelo 1978.(© Copyright Maurizio Buscarino)
Fonte: Ufficio stampa M2F Communication