In occasione dei 30 anni di attività, la compagnia Fanny & Alexander dà vita al progetto TRENTAF&A!che si articola in azioni legate alle progettualità storiche della compagnia.
Il trentennale diventa così occasione per rinnovare le collaborazioni artistiche condotte negli anni e il dialogo con le istituzioni e i teatri della Regione fra cui ERT / Teatro Nazionale che ospita lo spettacolo-game OZ al Teatro Storchi di Modena sabato 12 febbraio alle ore 19.00 e domenica 13 alle 16.00. Rivolto a un pubblico dai 7 anni in su, è prevista anche una matinée per le scuole venerdì 11 alle ore 10.00.
Sempre nell’ambito del trentennale della Compagnia, al Teatro Arena del Sole di Bologna va in scena mercoledì 23 e giovedì 24 marzo Sylvie e Bruno, liberamente tratto da Sylvie e Bruno di Lewis Carroll (Einaudi editore), e infine sabato 26 e domenica 27 marzo Storia di un’amicizia tratto dalla tetralogia L’amica geniale di Elena Ferrante (Edizione e/o).
Chiara Lagani, attrice, regista, drammaturga e fondatrice di Fanny & Alexander, ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi di Frank Lyman Baum per i Millenni di Einaudi. Da questo studio nasce OZ che, attraverso l’interpretazione in scena di Consuelo Battiston, Lorenzo Camera e della stessa Chiara Lagani, conduce lo spettatore in un viaggio nel ciclo dei libri, passando da un romanzo all’altro come se fossero i capitoli di un’unica grande storia, oggetto negli anni delle più svariate interpretazioni.
Cosa significa creare attivamente la propria storia mentre la si guarda? È davvero possibile decidere il destino dei protagonisti e il finale del racconto? La scelta, l’essere esauditi nei propri desideri, ha sempre delle conseguenze? Avremo nostalgia di quel che, in viaggio, ci siamo lasciati indietro?
Lo spettacolo indaga il tema della fantasia ponendolo in relazione alla realtà, alle responsabilità a cui la vita quotidiana ci spinge, ma anche alla libertà e alla possibilità di cambiare le cose che non ci sembrano giuste.
Gli spettatori sono dotati di un telecomando a pulsanti: attraverso uno schermo installato sul palcoscenico, verranno interrogati più volte nel corso dello spettacolo sulle scelte che Dorothy dovrà sostenere. È quindi il pubblico a determinare il destino della protagonista e dei suoi amici, decidendo se il viaggio si deve fermare o deve proseguire, se le leggi di un paese sono giuste o vanno cambiate, se davanti a un pericolo si deve sempre fuggire o val la pena, a volte, restare. Il racconto multi-scelta stimola chi guarda a un ruolo sempre attivo e induce a riflettere sulla responsabilità che sempre ci prendiamo sulle storie, anche da lettori e da spettatori.
Nelle storie di Oz, Dorothy, ma anche gli altri bambini che spesso sostituiscono o accompagnano la famosa ragazzina del Kansas (Tip o Botton di Luce ad esempio), viaggiano vorticosamente su e giù per un mondo fatato pieno di maghi, streghe e creature stravaganti: mezzi uomini, automi, bambole viventi fatte di pezza, animali che parlano la lingua umana, esseri di paglia, di latta e d’ogni altro tipo.
Il loro viaggio non è mai una storia unica sviluppata in forma lineare, ma un incessante movimento che destabilizza e riapre di continuo la narrazione in un infinito proliferare di luoghi, di nuove situazioni, personaggi e nell’incontro con creature sempre straniere e diverse.
*Foto in evidenza: OZ (foto di Luigi De Angelis)
Fonte: Ufficio stampa ERT / Teatro Nazionale – Teatro Arena del Sole