Le dichiarazioni del Comitato, che riunisce i superstiti e i discendenti degli esuli e delle vittime friulane, dalmate e istriane, sui quali furono perpetrate le atrocità dei partigiani comunisti di Tito a lungo colpevolmente nascoste , sulla opportunità della mostra fotografica sull’occupazione italiana della Jugoslavia organizzata proprio nel Giorno del Ricordo dall’ANPI e patrocinata dal Comune di Paullo (MI).
«Ricordare gli orrori, i crimini, successi nel immediato dopo guerra nell’Adriatico orientale cosi come tutti i crimini commessi da chiunque è sempre meritorio. Farlo il 10 febbraio e fare esclusivamente questa iniziativa, significa dare un impostazione tale nella quale si vuole far passare che il fascismo in qualche modo giustifichi le esecuzioni sommarie, le torture, le violenze durante e a guerra finita culminate negli eccidi foibe e del doloroso esodo giuliano – dalmata.
Una posizione giustificazionista e assolutista rispetto a quello che è successo, che francamente è inaccettabile. Dopo le dichiarazioni fatte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dai suoi predecessori non pensavamo di essere ancora a questo punto», dichiara Emanuele Merlino Presidente del Comitato 10 Febbraio.
«Mi meraviglio di come un amministratore attento come il sindaco di Paullo Federico Lorenzini possa cadere in una offesa del genere alla memoria degli infoibati e di tutti gli esuli in Patria. Che il Comune voglia patrocinare una mostra nella quale raccontare una pagina di storia è lecito, ma che la mostra venga inaugurata Il Giorno del Ricordo è uno schiaffo ai famigliari degli infoibati e alle vittime dell’esodo giuliano – dalmata, che non solo hanno dovuto aspettare 60 anni per far emergere la verità, ma oggi subiscono ancora violenza da un amministrazione che non celebra adeguatamente il Giorno del Ricordo come la Legge 92 del 2004 impone» commenta Giulio Carnevale referente del Comitato 10 Febbraio milanese.
*Nella foto in evidenza l’opera dell’artista Carla Bruschi “La verità non sta in silenzio”, dedicata alla martire delle foibe Norma Cossetto.
Fonte: Comunicazione Comitato 10 Febbraio