L’ultimo lavoro teatrale compiuto di uno dei più gradi maestri del ‘900. Un dramma in tre atti scritto nel 1934, Pirandello si dimostra uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie.
Venerdì, 11 febbraio alle ore 20.45, al Cinema Teatro Eduardo di Opera (MI), andrà in scena il dramma “Non si sa come” di Luigi Pirandello, con la regia di Francesco Branchetti, le musiche originali di Pino Cangialosi. Interepreti: Annalena Lombardi, Francesco Branchetti, Isabella Giannone, Giuseppe Renzo e Andrea Zanacchi.
Un dramma in tre atti scritto da Luigi Pirandello nel 1934. Ispirato dalle novelle Nel gorgo (1913), Cinci (1932) e La realtà del sogno (1914), è il suo ultimo lavoro teatrale compiuto. Il dramma si svolge alla fine dell’estate. Il protagonista, ufficiale di marina, in una parentesi dei suoi viaggi, apprende da un nobile che un comune amico della nobiltà, è improvvisamente impazzito. L’uomo sospetta il tradimento di sua moglie e fissa così intensamente le persone da far loro spavento, come se volesse scrutare nel fondo delle loro anime, per carpirne i segreti più nascosti. Una storia di tradimenti e un atto sconsiderato compiuto in uno stato di totale inconsapevolezza, rievoca nel protagonista un’altra colpa dimenticata nel mistero del suo lontano passato. Un “delitto” innocente, non voluto, come quegli atti che si commettono in sogno, nell’inconscio, non si sa come e poi rimossi, ma il ragazzo morì davvero. Questo dramma di Pirandello è di una sconvolgente attualità, Pirandello si dimostra uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie.
L’attenta regia di Francesco Branchetti restituisce al testo la straordinaria capacità d’indagare l’animo umano e le tortuose relazioni che abbiamo con noi stessi e poi con gli altri; ansie, paure, malesseri, malinconie, dolori, solitudini che si confondono in una danza macabra e straziante che ci trascina nell’inferno privato delle nostre coscienze. Scene e musiche, daranno un apporto fondamentale a questo viaggio nel mondo dei rapporti tra gli esseri umani, nell’inconscio della psiche, di cui sono proiezioni.
*Nella foto in evidenza il regista e interprete Francesco Branchetti
Fonte: Ufficio stampa Carnevale Bonino