Giovedì 3 febbraio 2022 alle ore 18.00, in occasione della ricorrenza della scomparsa dello scultore Venanzo Crocetti, la Fondazione “Venanzo Crocetti” di Roma, apre le sue porte alla personale dell’artista Fabrizio Sannicandro dal titolo ARCANI curata da Antonello Tolve.
Nucleo forte del progetto espositivo di Fabrizio Sannicandro, appositamente concepito per il Museo che raccoglie e custodisce l’opera del maestro cui è dedicato, è una serie di opere pittoriche che, in punta di piedi, traccia un ideale percorso lungo le vie di un immaginario collettivo.
Coerente al proprio stile, saldamente ancorato a un fare pittorico colto e ricco di richiami che attraversano il Novecento, Sannicandro, come spiega Antonello Tolve nel testo in catalogo che introduce e approfondisce la sua opera, costruisce pazientemente i suoi scenari, luoghi dove esseri silenziosi e preziosi sembrano riporsi – riposare, aspettare – sulla tela quasi a togliere la voce al colore (e) colpisce, a primo acchito, un certo qual desiderio di sospendere il tempo, di smagliare l’iconicità, di schiacciare lo sguardo dello spettatore su superfici sovrastoriche o sovrageografiche, indicative d’un pensiero volto ad ascoltare il territorio del ricordo, d’una mente tesa a concepire come costituente la sostanza del mondo.
In queste prime ed essenziali battute si concentra il senso più profondo della poetica dell’artista. Nelle figure qui concepite e che partono da una personale rielaborazione sul senso e significato degli archetipi junghiani, si concentrano tracce di realtà bloccate sulle tele che, è sempre Tolve a chiarire sembrano frenarsi sull’idea dell’enigma, dell’arcano (dell’arca, dello scrigno) e dell’archetipo (del modello primario, dell’essenziale), dell’attesa di mistero che esse suscitano per chiudere il loro rappresentarsi un istante prima della verità: perché «vera», volendo utilizzare le parole di Agamben, e di questo l’artista ne è pienamente cosciente, «è soltanto quella rappresentazione che rappresenta anche lo scarto che la separa dalla verità».
Perciò la scelta di intitolare questa mostra Arcani che, depauperati del loro valoro folkloristico, si fanno immagini portanti e fondamentali nel processo di conoscenza e poi in quello creativo ma anche e soprattutto conduttori, in chi guarda, di nuovi orizzonti narranti il senso dell’umanità, della collettività.
La mostra è accompagnata da Catalogo edito da Vanillaedizioni con un testo di presentazione di Carla Ortolani Presidente Fondazione “Venanzo Crocetti”, di Antonello Tolve curatore della mostra seguito da quello di Maria Letizia Paiato e un’intervista all’artista a cura di Maria Vittoria Pinotti.
ARCANI di Fabrizio Sannicandro è realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, ed è visitabile fino al 2 aprile 2022
Fabrizio Sannicandro, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna negli anni Ottanta, dove si diploma con una tesi sul futurismo e sul tema principale dell’arte come gioco, sin dagli esordi sente e vede nella contaminazione espressiva dei linguaggi il centro dei suoi interessi artistici e culturali. Le sue basi sono quelle della formazione legata alle tecniche espressive tradizionali in un momento che precede l’imminente rivoluzione digitale avvenuta agli inizi del nuovo millennio. L’illustrazione, la grafica e il design hanno accompagnato parallelamente la sua ricerca pittorica, caratterizzando un‘attività interdisciplinare, oltre i limiti del genere di appartenenza. Oltre alla partecipazione a esposizioni di pittura, ha collaborato con realtà editoriali tra le quali “Il Manifesto”, “Il Gambero rosso”, Lisciani Giochi, con la realizzazione di illustrazioni per quotidiani, periodici e prodotti per l’infanzia. Tutta la sua carriera artistica è caratterizzata dall’utilizzo dei due linguaggi, accompagnando l’espressività creativa della manualità con il supporto multimediale delle tecnologie digitali. Tuttavia negli ultimi anni Sannicandro è tornato a riporre al centro del proprio fare la manualità e le tecniche tradizionali, portando avanti una ricerca sul senso della collettività che, attraverso la pittura, si esprime in immagini, forme e figure dal sapore di racconti senza fine, dove il tempo e la memoria si confondono in atmosfere sospese.
Foto in evidenza: Fabrizio Sannicandro, La Madre, Dettaglio, 2021
Fonte: Ufficio Stampa Mostra RP//Press: Marcella Russo