In questo momento di crisi sociale in atto, e di forte domanda degli scenari che a breve e lungo termine si presenteranno nella società, si intensificano le attività e gli studi dell’ASI, l’Associazione Sociologi Italiani.
Cosa e come cambierà il Paese e il mondo intero nel post pandemia?
Difficile dirlo. Cambierà in meglio, dicevano fino a qualche mese fa in tanti, o cambierà in peggio, dicono in molti oggi. Ma cambiare in meglio o in peggio non significa niente. Ognuno ha dei parametri di riferimento che collocano il proprio pensiero tra quelli che pensano al “meglio” o tra quelli che pensano al “peggio”.
In realtà, l’unica certezza è che la società attuale è destinata inevitabilmente ad un cambiamento epocale. A cosa porterà questo cambiamento non è facile prevederlo.
Intanto qualcuno sta studiando l’argomento e, al contrario dei tanti viro-vip, infetto-vip, epidemio-vip, neo esperti di geopolitica, pseudo tuttologi, che inondano i canali televisivi con le loro comparsate nelle quali delineano gli scenari futuri della società sulla scorta di una conoscenza della materia che non hanno, ci sono i veri esperti del settore che, in silenzio, ma in maniera sistematica e con metodo scientifico, stanno studiando l’argomento: sono i sociologi.
Sono questi, gli specialisti della scienza sociale, che si occupano di studiare i fenomeni della società, indagando scientificamente sulle loro cause e sui conseguenti effetti.
Professionisti posti un pò in ombra dal canale del grandi media, ma che a buon diritto dovrebbero essere gli unici deputati a parlare della materia.
Non esiste un Ordine o un Albo ufficiale dei Sociologi. Il riconoscimento della loro professionalità, che gli consente di operare quali professionisti regolarmente abilitati, è sancito alla legge n.4/2013, che disciplina l’elenco delle professioni non organizzate in ordini o collegi.
Sono pochissime le associazioni di sociologi professionisti regolarmente riconosciute, e tra queste c’è l’ASI, l’Associazione Sociologi Italiani, presieduta da Antonio Latella, peraltro l’unica associazione di sociologi riconosciuta dal MISE – Ministero dello sviluppo economico, come Associazione che rilascia l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai propri soci.
Per consentire uno studio e un’analisi più diretta del territorio italiano, l’Asi raccoglie i suoi studiosi in deputazioni che coprono una regione geografica, e in macrodeputazioni che ne raccolgo diverse, riuscendo così a coprire in maniera capillare l’intero territorio nazionale.
Proprio in questi giorni, la macrodeputazione dell’Italia Nordest, che raccoglie i professionisti di Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, presieduta da Michele Miccoli, festeggia il primo anno di attività della propria sede di Rho in provincia di Milano.
Un primo anno di attività autonoma che, come osserva il vice presidente della macrodeputazione Sabino Cipriano – “… è già entrata a regime oltre che nello studio, anche con fattive collaborazioni e spesso in stretta interazione, con scuole, enti locali, aziende sanitarie e ospedaliere, associazioni e mondo dello sport, il carcere di Milano Bollate, e altre realtà istituzionali pubbliche e private, per offrire il proprio contributo nel contrasto alle dipendenze e alle devianze. Ludopatia cyberbullismo, sexting, sextorsion, femminicidio, giustizia, effetti dei social sulle varie fasce d’età con particolare riguardo alle categorie fragili quali bambini, adolescenti e anziani,– conclude il dottor Cipriano – sono già stati oggetto di campagne informative promosse e realizzate dall’ASI “.
Per approfondimenti e contatti dell’ASI – Associazione Sociologi Italiani, visita il sito: www.asi-sociology.com