I fatti esposti dal Presidente locale della LEIDAA riguardano episodi che interessano i territori di Opera e Locate di Triulzi, dove viene denunciato il grave pericolo di avvelenamento dei nostri animali da compagnia a causa di probabili tentativi di eliminazione, con cibo avvelenato, delle nutrie che insistono sulla zona.
Lo scorso 7 gennaio veniva ricoverato un cane per evidente avvelenamento dopo l’usuale passeggiata presso il laghetto la Decima in zona depuratore Tasm.
La proprietaria che è veterinaria constatava il possibile avvelenamento e provvedeva al ricovero dell’animale, successivamente informava la Polizia Locale, ATS Veterinaria e lo scrivente in qualità di Presidente di LEIDAA di Locate Triulzi.
Da un sopralluogo rilevavo alcune nutrie decedute e diversi punti dove era stato posizionata della sostanza giallo verdastra che ora è nei laboratori di ATS Veterinaria per la verifica del caso. Simili sintomi mi sono stati segnalati da una proprietaria che porta abitualmente il suo cane presso l’area del Laghetto la Decima nella giornata di venerdì 14 gennaio.
Mi viene poi comunicato da Emanuela Pagliara delegata di LEIDAA per Opera nonché Consigliere Comunale che gli è stato segnalato presenza di mais in un terreno tra l’ Abbazia di Mirasole e la tangenziale di Milano, mais sparpagliato nel terreno che come è già successo in altri territori potrebbe essere usato per uccidere le nutrie.
Abbiamo presentato esposto e consegnato campione all’Ats che ci saprà dire se si tratta di materiale velenoso anche per la fauna.
Nel frattempo chiediamo ai cittadini che si recano per passeggiare con i cani di fare attenzione ad essi nel caso mangino qualcosa.
È giusto anche ricordare che seppure la nutria rientra tra le specie cosiddette “invasive” gode appieno della protezione generale penale di cui alla Legge 189 del 2004, che VIETA maltrattamenti e uccisioni ingiustificati o con crudeltà (art.544 bis e ter c.p.).
Come indirizzato alle forze di Polizia del 18 luglio 2018 solo Regione Lombardia può emanare i piani di abbattimento delle nutrie che vengono realizzati ad opera di guardie venatorie per mezzo gabbie-trappola con successivo abbattimento ad aria compressa depotenziata o gas.
Soggetti privati o ditte di derattizzazione non possono intervenire; in caso contrario si rischia di incorrere in gravi sanzioni penali: reclusione fino a due anni e multe fino a 45 mila euro.
Recenti studi hanno evidenziato inoltre che i piani di contenimento in corso da anni non hanno portato benefici:
• i terreni dove vengono catturate vengono ri-colonizzati da altre specie che scavano negli stessi posti dei predecessori;
• non è possibile una eradicazione perché le nutrie si riproducono sempre più velocemente e i maschi non leader si allontanano dal proprio territorio per colonizzarne di nuovi.
Nella foto in evidenza, l’area Tasm Laghetto La Decima di Locate di Triulzi.
Giordano Ambrosetti
Presidente Sezione di Locate Triulzi
LEIDAA – Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente