L’installazione di Cristina Acquati, realizzata con gli oggetti d’uso comune prestati dal Museo della Civiltà Contadina “Luisa Carminati”, è stata realizzata anche grazie alla collaborazione dell’Associazione culturale Amici di Carlotta e allo SpazioCultura offerto dal Comune.
Lo spirito del Natale si può evocare con poco, cercando di far rivivere quell’atmosfera che all’anno 0 della nostra era portò una famigliola da Nazaret in Galilea alla città di Davide, chiamata Betlemme, in Giudea, per farsi registrare secondo l’editto di Augusto.
Maria e Giuseppe, in attesa della nascita del figliolo, trovarono una stalla per passare la notte e dare alla luce il “Salvatore del mondo”, Gesù Cristo, l’Unto dal Signore. Così potente, eppure desolato, in una greppia, con un bue e un asinello per riscaldarsi e una stella cometa che indicava la strada, mentre pastori e i poveri della terra portavano i loro miseri doni ma apprezzati.
Eccola l’idea venuta a Cristina Acquati: ritorniamo a quel tempo, non fisicamente ma spiritualmente, guardando ai tanti poveri Cristi che non hanno neppure una casa per riscaldarsi e trascorrere la vita. E il pensiero corre alla frontiera polacca con la Bielorussia, alle migliaia di emigranti che non trovano neppure quel minimo che serviva per far nascere il “bambinello”.
E allora sembra dire l’installazione, realizzata con gli oggetti d’uso comune prestati dal Museo della Civiltà Contadina “Luisa Carminati”: la mangiatoia in legno con il fieno profumato e le fasce per il nuovo nato; le striglie per spazzolare gli animali, la forca e la vecchia scopa di rami, le briglie e il secchio del latte; ad evocare Maria una povera sedia impagliata su cui riposare e uno scialle di lana, ma anche la rocca e un fuso per filare o una tinozza zincata dove poter lavare; il bastone di Giuseppe, il mantello per proteggersi dal freddo, ma anche qualche attrezzo, come una pialla, a ricordare il mestiere di falegname; a terra della paglia, una lanterna e un portacandele (la “bugia”) sulla finestra, con le parole di Elisabetta Viganò, che gestisce il Museo, anche questo in cerca di una sede: “Fermiamo la corsa, il vortice di luci e la frenesia per ritrovare la semplicità della Natività!”.
Riportando in primo piano, aggiunge Cristiana Acquati, i sentimenti perduti o almeno poco praticati, “la calma, il silenzio, la povertà e la semplicità”. Il Comune di San Giuliano ha messo a disposizione lo spazio mostre presso la biblioteca comunale, consapevole che questo è il tempo della riflessione e della gioia di dover riconsiderare il nostro rapporto con le persone povere, i popoli bistrattati dalla storia e la natura che soffre la ipertensione economica di una umanità senza limiti.
L’Associazione culturale Amici di Carlotta e il Museo della Civiltà contadina Luisa Carminati, di cui quest’anno ricorre il 35° dalla morte, si è assunta il compito di rendere ancora fruibile la collezione che comprende anche 150 quadri didattici della Luisa Carminati, ma senza una sede è molto complicato.
Ulteriori informazioni si possono trovare nel video “La terra e la memoria” del regista Giorgio Magarò al link https://youtu.be/1SS6bVuGGTo. “e lo depose in una mangiatoia”, San Giuliano Milanese Piazza della Vittoria 1 dal 16 dicembre al 6 gennaio dal lunedì al sabato dalle ore 14 alle 18, a cura di Cristiana Acquati. Info: cristianaacquati@gmail.com, tel. Ufficio Cultura del Comune di San Giuliano Milanese 02/98207362; Elisabetta Viganò del Museo della Civiltà Contadina, tel. 02/984092