Dal 14 al 19 dicembre il progetto Quête, ideato da Chiara Guidi / Societas abiterà gli spazi del Teatro Arena del Sole con due spettacoli: Fiabe giapponesi, in scena dal 14 al 16 alle 10.30, ed Edipo. Una fiaba di magia, dal 17 al 19 nei consueti orari.
Il programma, inaugurato lo scorso 9 novembre, vede coinvolti insieme a ERT / Teatro Nazionale, il DAMSLab | La Soffitta – Università di Bologna e l’Accademia di Belle Arti di Bologna (ABABO) con un intenso calendario d’incontri per insegnanti e docenti (il 22 e 29 novembre e il 15 dicembre sempre in Arena del Sole), presentazioni di libri e seminari attorno alla voce e al “teatro infantile”.
In Fiabe giapponesi Chiara Guidi ha scelto tre fiabe dell’antica tradizione giapponese e le ha inserite in una rappresentazione che vede i bambini partecipare in prima persona: alcuni sono invitati con lei in scena a eseguire a terra un preciso lavoro, altri, seduti in platea, vengono sollecitati, attraverso domande, a un dialogo “filosofico” che intercala i racconti. Tra platea e palco tutti i bambini, dunque, sono dentro lo spettacolo, e guidati dalla Narratrice sperimentano in prima persona lo statuto di rappresentazione proprio come fanno nel gioco, dove, insieme ad altri coetanei, esperiscono il “sentire” più profondo della realtà.
Mentre la Narratrice racconta, dietro le pareti diafane della stanza, all’improvviso la luce affiora e si intravedono ombre, figure geometriche di diversi colori che si sovrappongono, come voci vaghe evocate dalle storie. Le immagini appaiono e con la stessa ineluttabilità scompaiono mentre i personaggi delle storie, trasgredendo la regola “Non aprire!” e infrangendo il vincolo del segreto, perdono tutto quello che avevano ricevuto in dono ritrovando la loro condizione iniziale di povertà.
«La trama delle fiabe giapponesi non ha il lieto fine – afferma Chiara Guidi – a differenza di quelle classiche della nostra tradizione. Rimane solo il Vuoto, e il protagonista si ritrova sempre là dove la storia era incominciata.
Dunque non succede nulla? Davvero non è avvenuto nulla? Il Vuoto e il Nulla sono la stessa cosa? Oppure nel Vuoto e nel Nulla, il Vuoto e il Nulla hanno una forma che li caratterizza? Come si fa a vederla?
Occorre stare fermi e ascoltare mentre i lati della stanza si riempiono di immagini luminose che vibrano e passano. Da dove vengono, dove vanno? Davvero non ho visto nulla? Oppure ciò che ho visto prima arricchisce ciò che rimane dopo e quindi il dopo è più ricco di prima?
Abbiamo bisogno della cultura infantile – e di sperimentare una verità più profonda – per vedere ciò che non c’è, per aprirci a un mondo e per aprire un mondo».
In Edipo. Una fiaba di magia, spettacolo che si muove sempre nel solco del teatro infantile, Chiara Guidi esplora l’origine ancestrale della storia del mito di Edipo. Una tipica fiaba di magia che si ricollega ai culti di fertilità delle antiche civiltà dei fiumi: la vecchia madre terra accoglie nel suo grembo il giovane seme che vi penetra per nascondersi, dormire e generare un frutto.
Ma cosa succede là sotto, in quel tempo di macerazione e morte del seme nella terra, durante l’inverno? Quale storia vive nella terra? Come entrarvi dentro e vederla?
La Sfinge lo sa, ma apre il sipario a coloro che sanno decifrare i suoi enigmi. Solo quando i bambini avranno trovato una soluzione agli oscuri quesiti potranno accedere nell’antro della terra dove un seme, in essa custodito, dischiusosi diviene un uomo: Edipo.
Fonte: Ufficio Stampa Arena del Sole