Con l’antologica An Unguarded Moment, Adrian Tranquilli torna ad esporre nelle istituzioni pubbliche della Capitale dopo diversi anni di assenza, presentando per l’occasione oltre cinquanta opere attraverso un percorso inedito, fatto di installazioni ambientali di forte impatto visivo.
Un momento incustodito (An Unguarded Moment), la mostra antologica di Adrian Tranquilli, dal 4 dicembre 2021 fino al 6 marzo 2022 all’Auditorium Garage – il rinnovato spazio espositivo di oltre 1000 mq della Fondazione Musica per Roma dedicato all’arte contemporanea, che confermerà l’Auditorium Parco della Musica come un’istituzione dinamica e multidisciplinare, con una programmazione che spazia dalla musica alle arti performative e visive. Fondazione Musica per Roma intende avviare – a partire da questo progetto – un ciclo di esposizioni per dare nuovi spazi e contenuti ai visitatori dell’Auditorium, per enfatizzare la centralità delle arti nei processi di trasformazione della società, per sperimentare dialoghi e ibridazioni tra forme espressive diverse e nuove tecnologie. La mostra è ideata e organizzata da Musica Per Roma, con il patrocinio della Regione Lazio.
Con l’antologica An Unguarded Moment, Adrian Tranquilli torna ad esporre nelle istituzioni pubbliche della Capitale dopo diversi anni di assenza, presentando per l’occasione oltre cinquanta opere attraverso un percorso inedito, fatto di installazioni ambientali di forte impatto visivo. Installazioni realizzate appositamente aprono e chiudono il percorso espositivo che include anche importanti tappe della produzione artistica di Tranquilli dalla fine degli anni ’90 fino a oggi. Inoltre, la mostra è stata ideata per mettere per la prima volta in risalto l’importante ruolo che la musica gioca nella produzione dell’artista romano. Attraverso video, installazioni, sculture, fotografie e interventi sonori, Adrian Tranquilli mette in scena il suo particolarissimo universo visivo costruito attraverso riferimenti alle icone che popolano il nostro immaginario collettivo. Nel lavoro di Tranquilli si intersecano storia e attualità, figure reali e immaginarie, (super)eroi e i loro antagonisti creando un insieme che si snoda come un racconto a puntate.
Ogni episodio è un invito a riflettere sul modello culturale e sullo stato di crisi in cui è precipitato. Formatosi attraverso studi di antropologia culturale, Tranquilli condivide la convinzione espressa da Claude Lévi-Strauss: Potrei dimostrare, non come gli uomini pensano nei miti, ma come i miti operano nelle menti degli uomini senza che loro siano informati di questo fatto.
Partendo da questo principio, Tranquilli ha sviluppato la sua ricerca con grande coerenza, incentrandola sempre su temi legati all’identità culturale. Partendo dalle fondamenta, quindi dalle narrazioni epiche e le strutture del mito, è andato poi a concentrarsi sulle trasposizioni moderne di queste narrazioni, cercando di identificare in essi quei tratti che rimangono fondamentali per la comprensione del nostro modello culturale. Il ruolo delle figure salvifiche, l’egemonia del potere maschile, l’agire umano che incide sulla natura sono i suoi temi cardine. Questi temi sono affrontati ancora una volta attraverso le nuove produzioni: il video The Unguarded Moment, le installazioni Every Me and Every You e Today Is a Liar.
Anche qui Tranquilli si appropria di figure provenienti da quello che si considera il più grande meta-testo moderno, cioè l’universo supereroico diffuso attraverso fumetti e graphic novels dagli anni ’30 del secolo scorso fino ad oggi. A queste figure l’artista interpone altre, provenienti dal cinema, dalla letteratura e dalla mitologia antica creando codici visivi con cui sovverte, trasforma e mette in discussione qualità e caratteristiche che di consueto si associano alle figure maschili e (super)eroiche. Usando figure che appartengono ai mondi immaginari, Tranquilli parla di realtà odierna e uno stato di profonda crisi in cui versa il nostro modello culturale.
“I supereroi spossati, annientati e sconfitti di Adrian Tranquilli” – dichiara Daniele Pittèri, AD di Musica per Roma – “non solo ribaltano la concezione occidentale della figura salvifica dell’eroe, ma diventano metafora del rapporto fra individui, comunità e strutture di potere nonché simbolo di quella fragilità delle società contemporanee che quasi due anni di virus hanno drammaticamente messo a nudo. In tal senso, la scelta di rilanciare gli spazi espositivi dell’Auditorium, ribattezzandoli, con la mostra di Tranquilli è emblematica della concezione che Musica per Roma ha e vuole diffondere dell’arte come elemento ordinatore e al contempo scardinatore del mondo contemporaneo.”
La mostra sarà accompagnata dalla monografia Adrian Tranquilli edita da Maretti Editore con i contributi di Sergio Brancato, Raffaella Frascarelli, Antonello Tolve, Eugenio Viola.
Al lavoro di Adrian Tranquilli (Melbourne, 1966) sono state dedicate mostre personali in diverse istituzioni italiane tra cui: il Palazzo delle Esposizioni, Roma (2001), il MACRO – Museo di arte contemporanea di Roma (2003 e 2011), il Palazzo Reale a Milano (2010), il MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2014), il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2016) e la GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (2005). Ha esposto a livello internazionale in musei, gallerie e centri d’arte contemporanea, tra cui: MAK – Museo delle Arti Applicate e la Kunsthalle di Vienna, il Dalì Museum, St. Petersburg in Florid, lo IASPIS e la Botkyrka Konsthall a Stoccolma, la Sala de Exposiciones a Madrid, la Maison Rouge a Parigi, La Maison d’Ailleur a Yverdon-les-Bains in Svizzera, lo SPSI a Shanghai.
Adrian Tranquilli ha spesso collaborato con registi come Daniele Luchetti, Chiara Clemente e Giancarlo Soldi, fumettisti come Giuseppe Camuncoli e Gabriele dell’Otto, musicisti come Bruno Moretti o Lucia Ronchetti ma anche con scrittori e studiosi come Ida Magli, Alberto Abruzzese, Marco Arnaudo, Sergio Brancato, Enrico Fornaroli, Omar Calabrese.
Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.
Fonte: Ufficio Stampa Adrian Tranquilli – RP//Press