Tornabuoni Arte presenta al pubblico Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022, appuntamento annuale che si concretizza in una mostra nelle due sedi italiane, di Firenze e di Milano, e in un volume, frutto di un’accurata selezione di opere, che evidenzia lo spirito di attenta ricerca e raffinata conoscenza che la galleria ha maturato nel tempo.
Grazie alla passione e dedizione di Roberto Casamonti che l’ha fondata, Tornabuoni Arte ha saputo, nel corso degli anni, creare un importante circuito espositivo e culturale in Italia e all’estero, coinvolgendo istituzioni pubbliche e private, con una programmazione internazionale, realizzata grazie anche al rapporto consolidato con critici d’arte, curatori e collezionisti. Conferma così la sua vocazione ad essere non solo una galleria privata ma un luogo aperto a tutti e dedicato alla cultura. La preziosa pubblicazione, che accompagna questa edizione, è introdotta da un testo, La linea evolutiva dell’arte, della storica dell’arte Sonia Zampini. Da Fattori, con un dipinto dell’Ottocento, a un video di Plessi del 2021 “l’antologia – come sottolinea Zampini – è intesa come una retrospettiva ad ampio raggio di osservazione sulle molteplicità delle dichiarazioni artistiche, dei movimenti, degli intenti che hanno determinato i passi fondanti della storia dell’arte”.
La mostra Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022, allestita nelle sede fiorentina, con oltre cinquanta opere, è suddivisa per aree tematiche. Al primo piano della galleria troviamo una sezione dedicata ai grandi maestri dell’arte figurativa italiana della prima metà del Novecento, come Plinio Nomellini, con cui iniziamo questo percorso espositivo. Il suo Pastore con gregge e pecore (1900-1910) è un dipinto dall’atmosfera vibrante, data dall’uso di una pennellata a macchie, che testimonia l’attenzione del pittore verso la natura e la rappresentazione del sociale. Sono gli anni in cui decise di stabilirsi definitivamente in Versilia, a Torre del Lago, dove nacque l’amicizia con Giacomo Puccini e Giovanni Pascoli. Anni che lo portarono a sperimentare poi il Simbolismo.
Tra gli artisti che segnarono in maniera indelebile il periodo a cavallo delle due guerre, non possono mancare figure come Savinio rappresentato da Apparition du Printemps del 1929 o Massimo Campigli con un particolarissimo affresco riportato su tela, Venezia – Gita in barca, del 1941, una raffinata composizione che ricorda gli antichi affreschi di Pompei come anche la pittura del misterioso popolo etrusco, affascinato com’era dalla ricerca di una purezza primordiale, arcaica, ma anche dall’armonia e dal rispetto delle forme. Piazza d’Italia, opera nota di Giorgio de Chirico, del 1951, ci introduce alla pittura metafisica: la composizione raffigura le caratteristiche architetture di uno spazio urbano dall’atmosfera rarefatta, carica di lirico silenzio.
Si prosegue al piano terra con un’ampia selezione di opere moderne e contemporanee. Lucio Fontana è stato un artista con cui la Tornabuoni Arte ha sempre avuto un rapporto speciale, e in questa antologia troviamo ben cinque suoi capolavori come, fra tutti, Concetto spaziale, Attese, 1965-66, dove l’azione solenne di quattro tagli si imprime sulla tela rossa. Relativamente al contesto dell’Arte Povera, sono in mostra esempi come: Non resto non parto non parto non resto di Alighiero Boetti, del 1979, realizzata con la penna biro, secondo il principio espresso da Boetti stesso che “si può usare tutto per fare arte senza nessuna gerarchia”; e Senza titolo (2010-2011) di Jannis Kounellis, un lavoro a parete, composto da una lastra di derivazione industriale sulla quale è sospeso, in una rete metallica, un violino, la dimensione impalpabile della musica evocata dalla memoria emotiva del suono dello strumento musicale si contrappone, qui, alla fredda e solida materia che lo contiene.
Segnaliamo anche la presenza di altri protagonisti di questo periodo storico come Enrico Castellani, con Superficie del 1973, un quadro dalla tridimensionalità reale e concreta, che dà alla superficie una consistenza del tutto nuova e rivoluzionaria. E ancora Arnaldo Pomodoro, Piero Dorazio, Alberto Biasi, Emilio Isgrò.
Chiude l’esposizione, una sezione dedicata agli artisti internazionali. Di Wassily Kandinsky – che Sonia Zampini ricorda nel titolo del suo saggio nell’Antologia, La linea evolutiva dell’arte – si può ammirare Communiqué, del 1936, realizzato durante il suo soggiorno a Neuilly-sur-Seine, vicino Parigi, quando il pittore tornò a dipingere acquerelli. Sempre su carta è lo splendido Femme dans la nuit di Joan Mirò (1966), un intimo soliloquio carico di malinconia esistenziale, dove la figura femminile posta a destra del campo visivo, descritta con la sapienza di linee agili e modellanti, si rivolge alla grande stella che domina il cielo. Risalgono, invece, agli anni ’80, le opere del fondatore dell’Op art, Victor Vaserely, Dinn, 1984, Tizenne 2, 1986.
Da giovedì 16 dicembre, un’ulteriore selezione di circa trenta lavori pubblicati nel volume Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2022 saranno in mostra nella sede di Milano della Tornabuoni Arte. Entrambe le esposizioni saranno visitabili sino al 26 novembre 2022, salvo mostre temporanee.
Fonte: Ufficio stampa Davis & Co