Straordinaria anteprima della nuova stagione concertistica. Die Schöpfung, l’oratorio di Haydn al Teatro del Maggio il 24 novembre e il 25 ad Arezzo. Annunciato per il 14 dicembre uno speciale concerto di Natale al Teatro Petrarca.
Dopo il grande successo della tournée da poco conclusa, che ha portato gli artisti del Maggio in alcune delle sale da musica più importanti d’Europa, mercoledì 24 novembre 2021 alle ore 20 il direttore emerito del Maggio Musicale Fiorentino Zubin Mehta torna sul podio per un importante appuntamento sinfonico: Die Schöpfung, Hob:XXI:2, oratorio per soli, coro e orchestra di Franz Joseph Haydn. A fianco al maestro, al Coro e all’Orchestra del Maggio le voci di Mandy Fredrich, Bernard Richter, Markus Werba e Veta Pilipenko. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.
Il 25 novembre ad Arezzo, su invito del sindaco di Arezzo e presidente della Fondazione Guido d’Arezzo Alessandro Ghinelli e con il sostegno di Fondazione CR Firenze, l’Oratorio di Haydn diretto dal maestro Mehta, sarà eseguito per inaugurare solennemente l’Auditorium di Arezzo e rappresenterà il primo evento in questa struttura – gestita dalla Fondazione Guido d’Arezzo – che d’ora in avanti verrà dedicata soprattutto alla musica.
Conclusa dunque da poco la trionfale tournée europea – che ha visto l’Orchestra del Maggio, impegnata in questi giorni con le recite di Falstaff, accompagnare Zubin Mehta su alcuni dei più importanti palcoscenici di Germania, Austria, Granducato di Lussemburgo e Svizzera – il maestro Mehta torna sul podio del Maggio per Die Schöpfung, una fra le composizioni più celebri del compositore austriaco Franz Joseph Haydn. La Creazione è il capolavoro di musica sacra – basato sui testi della Genesi e dei Salmi e dal Paradiso Perduto di John Milton – che Haydn compose fra il 1795 e il 1798: grandi cori, slancio, musica potente e raffinata accompagnano l’ascoltatore attraverso le varie fasi della Creazione biblica, dall’esplosione della prima luce all’aria della creazione dell’uomo. Die Schöpfung è tra l’altro una delle pagine più care al maestro Mehta che l’ha affrontata spesso e le ultime due volte proprio recentemente al Maggio: il 6 ottobre e il 10 novembre 2020. In quest’ultima occasione il concerto fu trasmesso in streaming – ed è ancora disponibile sul sito di “ITsArt”- sulle piattaforme social del Teatro del Maggio e sui canali online dell’Agenzia Ansa, dell’Anfols e dell’Agis.
Mandy Fredrich, soprano di chiara fama internazionale, è la voce dell’Arcangelo Gabriele e di Eva. Il soprano tedesco torna sul palcoscenico del Maggio a pochi mesi di distanza dal concerto tenuto, sempre con la direzione del maestro Mehta, il 2 luglio 2021 al Maggio e il 3 luglio a Massa, in piazza Aranci quando fu eseguita la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 di Ludwig Van Beethoven. Sempre la Nona del compositore di Bonn sarà in locandina per i due concerti sinfonici che vedranno Mandy Fredrich tra i protagonisti sul palcoscenico del Maggio: il concerto di fine anno, previsto per il 31 dicembre 2021 alle ore 18 e l’ultimo appuntamento del Ciclo Beethoven, in programma il 4 gennaio 2022 alle ore 20.
Bernard Richter interpreta l’Arcangelo Uriel. Tenore dotato di un vasto repertorio che si declina da Mozart a Mahler, da Strauss a Puccini, è una presenza costante nei palcoscenici dei più importanti teatri al mondo, ed è al suo debutto assoluto al Maggio Musicale Fiorentino.
Il doppio ruolo di Adamo/Arcangelo Gabriele è invece affidato a Markus Werba. Di grande rilievo internazionale, Werba ritorna sul palcoscenico del Maggio a pochi mesi di distanza; anche lui, insieme a Mandy Fredrich, fu tra i protagonisti del concerto del 2 luglio 2021. Il basso/baritono inoltre tornerà sulle scene del Maggio, sempre al fianco del maestro Mehta, all’inizio del nuovo anno, quando tra il 16 e il 23 gennaio 2022 si esibirà ne Die Fledermaus di Johann Strauss jr.
Veta Pilipenko – mezzosoprano formatasi all’Accademia del Maggio ha recentemente interpretato Così fan tutti, l’amore è un gioco, riadattamento di Manu Lalli del Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart diretto da Pietro Mazzetti – torna al fianco di Zubin Mehta nell’esecuzione del capolavoro di Haydn.
Il maestro Mehta tornerà sul podio del Teatro del Maggio il 21 dicembre 2021 alle ore 18 per il concerto per l’inaugurazione del nuovissimo Auditorium del Maggio che prenderà il nome di Sala Zubin Mehta, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi per le recite di Fidelio, l’opera lirica di Ludwig van Beethoven.
La Creazione
Dopo il secondo soggiorno londinese, nel 1795 Haydn rientrò a Vienna con un bagaglio pieno di successi e soddisfazioni ma anche di nuovi progetti. L’impresario Salomon infatti, ritenendo Haydn il degno erede di Händel nel genere dell’oratorio, aveva fornito al compositore prima della partenza un libretto sulla creazione del mondo che Haydn metterà in musica poco tempo dopo, tra il 1796 e il 1798.
L’oratorio per soli, coro e orchestra Die Schöpfung fu rappresentato la prima volta in forma privata il 29 aprile 1798 a Palazzo Schwarzenberg per essere poi presentato pubblicamente l’anno successivo (19 marzo 1799) al Teatro di Porta Carinzia, dove fu accolto da un successo grandioso. Il testo della Creazione, firmato da un tale sig. Lidley e tradotto in tedesco per Haydn dal barone Gottfried van Swieten, si basa su tre fonti distinte: i libri della Genesi e dei Salmi della Bibbia e il Paradiso perduto di John Milton. La partitura è divisa in tre sezioni: le prime due seguono fedelmente la narrazione della Genesi e vedono impegnate le tre voci soliste degli arcangeli – Gabriel (soprano), Uriel (tenore) e Raphael (basso) – nella descrizione dei sei giorni in cui Dio creò dal caos primordiale gli elementi, la natura benevola, il mondo animale e infine l’uomo. La terza e ultima sezione è dedicata invece alla descrizione del Giardino dell’Eden in cui il soprano e il basso solisti sono chiamati a dar voce ad Adamo ed Eva. Gli interventi in recitativo degli arcangeli costituiscono dunque il filo conduttore di una narrazione che alterna arie solistiche e duetti di incantevole bellezza sonora, interventi corali monumentali, atti a celebrare la grandezza di Dio e del suo operato, ed episodi orchestrali descrittivi degli elementi di natura (luce, vento, tuono, pioggia, onde del mare) e della fauna (insetti, cervi, animali feroci). Un esempio su tutti è l’ouverture iniziale in cui Haydn rappresenta il disordine cosmico attraverso modulazioni continue e cromatismi che accrescono la suspense fino al luminoso e perentorio accordo che sigla il ‘Fiat lux’ annunciato dal coro.
Fonte: Ufficio stampa Teatro del maggio Fiorentino – Paolo Antonio Klun