Un secolo fa “L’opera da tre soldi” spalancava le porte del successo internazionale al trentenne Bertolt Brecht. Oggi Fausto Paravidino ne propone una potente rilettura.
Poco meno di un secolo fa L’opera da tre soldi spalancava le porte del successo internazionale al trentenne Bertolt Brecht. Oggi Fausto Paravidino, uno dei drammaturghi contemporanei più rappresentati in Europa, ne propone una potente rilettura, avvalendosi per la prima volta di un attore come Rocco Papaleo, volto noto di tanto cinema e teatro italiano.
Un incontro scenico inedito e intrigante quello fra Paravidino, qui impegnato anche come regista e attore nei panni di Mickie Messer, e Papaleo chiamato a impersonare Peachum, il re dei mendicanti, l’antieroe protagonista dello spettacolo.
La routine criminale di Peachum viene stravolta quando qualcuno rapisce sua figlia. Figlia che non ama ma che rivuole perché – come scriveva lo stesso Brecht – gli è stata sottratta una proprietà.
Il mercante di poveri parte così alla sua ricerca, iniziando un viaggio popolato da delinquenti e derelitti che conduce il pubblico dentro le più bieche miserie morali e materiali dell’essere umano.
Proprio come il capolavoro nato dal sodalizio fra Bertolt Brecht e Kurt Weill, lo spettacolo tocca anche altri temi universali: le complicate dinamiche del rapporto padre figlia, il valore dell’amicizia, la decadenza di una società abitata da esseri umani sempre più individualisti, meschini e corruttibili. Una società non così dissimile da quella attuale secondo Fausto Paravidino che motiva così la sua scelta: «Nell’Opera da tre soldi c’è qualcosa che è invecchiato bene e qualcosa che non è invecchiato per niente e Peachum è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht. Dipende dal denaro senza neanche esserne appassionato. Non è avido. Non ambisce a governare il denaro, è governato dal denaro».
PEACHUM Un’opera da tre soldi va in scena al Teatro Ivo Chiesa da mercoledì 17 a domenica 21 novembre. Mercoledì e venerdì inizia alle 20.30, giovedì e sabato alle 19.30, domenica alle 16.
Per assistere allo spettacolo è necessario essere muniti di Green Pass.
Fonte: Ufficio stampa Teatro Nazionale di Genova