La ricerca di un punto di vista insolito di osservazione della realtà: è questa una delle linee guida che svelano alcuni degli enigmi proposti da Mercuri all’interno dei lavori in mostra.
Nessuna risposta a nessuna domanda è una mostra che presenta lavori di Mercuri che fanno riferimento alla produzione degli ultimi dieci anni, e segue la recente intervista da lui rilasciata a Maurizio Cattelan su Flash Art. Nel titolo della personale, allestita presso AF Gallery, Mercuri esprime la necessità di infondere alla sua ricerca un ermetismo serrato, anche se persiste la vena ironica, da lui abitualmente adottata per scardinare i meccanismi logici su cui si basa la mente umana. Le opere sono state accuratamente selezionate: la mostra accoglie lavori “storicizzati” e un elevato numero di opere di recentissima produzione, orientate verso un minimalismo sempre più accentuato. La ricerca di un punto di vista insolito di osservazione della realtà: è questa una delle linee guida che svelano alcuni degli enigmi proposti da Mercuri all’interno dei lavori in mostra. Mercuri cerca di rendere visibile il non visto, il già visto o il parzialmente dimenticato, ricercando continue e sottili forme di “innesco” con l’inconscio dell’osservatore.
Il tema dell’autoritratto, presente in opere come Untitled, Aura (still from video), Omino di lampadine sul tavolo, introduce a quello della visione divergente sulla realtà fenomenica, che trova riscontro anche nella serie di stampe fotografiche intitolate Tema, che ha per soggetto il paesaggio nascosto situato sotto i letti e le automobili. Qui Mercuri conferma di saper giocare con maestria con i meccanismi legati all’inconscio, facendo precipitare l’osservatore nella dimensione temporale dell’infanzia. In questi lavori è centrale l’idea di traslazione, ribaltamento, gioco dei ruoli: il bambino osserva frammenti del mondo che coincidono solo parzialmente con quelli a disposizione dello sguardo dell’adulto. Esistono porzioni di spazio che manifestano la propria presenza, pur sfuggendo all’attenzione consapevole: Mercuri cerca di ridestare queste zone rimosse, cogliendone le architetture solitarie, mantenendone intatto il loro torpore.
In mostra sono presenti Senet e Algoritmo 43, opere in cui l’artista gioca con il principio di casualità attraverso dei collage fotografici, realizzati con immagini che appartengono al suo archivio o che scarica dalla rete. Le immagini vengono assemblate in modo random attraverso l’utilizzo di un programma digitale, rimandando a un tipo di visione bidimensionale similare a quella dei pittori pregiotteschi. Mercuri realizza il disegno Cultura e società (titolo ispirato dal libro di Herbert Marcuse): il corpo di una donna e di un uomo in posizione eretta, poggiati uno all’altra, si sorreggono con le rispettive spalle fino a fondersi: il corpo dell’uomo è formato esclusivamente da linee orizzontali, quello della donna da linee verticali. Tra i lavori nuovi anche Cognome (2021), un foglio A4 piegato in tre parti, come una lettera da inserire in una busta, che presenta righe nere in coincidenza delle piegature. L’opera viene realizzata manualmente, ma potrebbe trattarsi anche di un pdf inviato via e-mail e successivamente stampato.
Sembra che nella personalità dell’artista convivano due anime: la prima, “vegetale-umanistica”, trova rispondenza nel suo modo di sentire e osservare la realtà interiore; la seconda, più tagliente e analitica, è particolarmente legata al mondo dell’elettronica e dell’informatica. In Nessuna risposta a nessuna domanda convivono queste polarità, con una lieve propensione verso il secondo indirizzo, che caratterizza la ricerca più attuale dell’artista.
Maurizio Mercuri (Fabriano, 1965) vive e opera tra San Donato di Fabriano (An) e Bologna. Indaga esperienze sociali e individuali mediante l’uso di immagini, reperti tecnologici e ambientali, un connubio in cui tensione e passatempo costruiscono relazioni fra natura e artificio. Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie in Italia e all’estero. Tra questi, si ricordano: Galleria Zero…, Milano; Manifesta 12, Palermo; Galleria Continua, San Gimignano (SI); Galleria Neon, Bologna; Galleria Massimo de Carlo, Milano; Galleria Salvatore & Caroline Ala, Milano; Spazio VIAFARINI, Milano; Skuc Gallery, Lubjana (Slovenia); Museo Carlo Zauli, Faenza; Al-bunduqiyya Collection, Venezia; Spazio Morris, Milano; Galleria New Santandrea (Pinksummer); Gallerie Christian Gogger, Monaco (Germania); Henn Gallery, Maastricht; Link Project, Bologna; Castello di Rivara, Torino; Galleria Raucci/Santamaria, Napoli; Galleria Marabini, Bologna; Care of, Milano; Casabianca, Bologna; Liste, Basel; Miart, Milano; Artefiera, Bologna; Artissima, Torino; Fondazione Galleria Civica, Trento; Quadriennale d’arte, Palazzo delle esposizioni, Roma; Galleria d’Arte Moderna, Bologna; Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone (GO); Istituto Italiano di Cultura, Parigi.
Fonte: Niccolò Montalti per AFGALLERY