Prodotto da 3DProduzioni in collaborazione con il Piccolo Teatro, il documentario di Matteo Moneta Gabriele Raimondi, per la regia di Simona Risi, è stato prodotto da Didi Gnocchi per 3D Produzioni in collaborazione con Sky Arte, ed in collaborazione con il Comune di Trieste e il Museo Teatrale Carlo Schmidl di Trieste.
Sono Giorgio Strehler che vi parla, tra gli scettri e le corone, tra i ventagli e le spade… Inizia così, con la voce di Giorgio Strehler che si rivolge direttamente allo spettatore, il documentario dedicato al centenario della nascita di questo artista di cui si è detto e scritto così tanto.
E proprio perché in tante occasioni il suo lavoro è stato rievocato, studiato e commentato, il modo migliore per renderlo vivo ancora una volta ci è sembrato proprio dare a lui la parola: Essere Giorgio Strehler, è dunque un percorso inedito, ricostruito attraverso sue interviste inedite o raramente ascoltate, con un taglio poetico e personale. La sua voce è l’io narrante: gli altri interventi sono ‘note a piè pagina’ che riprendono le sue parole per approfondire o chiarire alcuni punti del suo percorso, senza mai interrompere il suo racconto. Scelta sottolineata anche dalla regia che ha evitato di inquadrare in primo piano gli intervistati, ma di ambientarli in luoghi o alle prese con materiali teatrali. E’ uno Strehler inedito e più fragile, quello che ne esce, un uomo del suo tempo, ma sempre con una visione forte della cultura e della sua funzione in una democrazia.
Essere Giorgio Strehler è un documentario con un accesso unico alla vita del grande regista, la cui ricchezza di contenuti è rappresentata da un altrettanto ricco approccio visivo: archivi rari o inediti, riprese in 4K, interviste con figure chiave della cultura del nostro Paese, ricostruzioni di scenografie e illusioni di luci realizzate per noi dagli stessi tecnici del Piccolo Teatro.
A 100 anni dalla nascita dell’artista, e dopo oltre un anno di chiusura di teatri e sale cinematografiche, Essere Giorgio Strehler guida il pubblico all’interno di uno dei teatri più rivoluzionari della storia della cultura italiana, utilizzando lo stesso Strehler come guida d’eccezione.
Fonte: Ufficio stampa Sofia Li Pira