Dopo The Repetition. Histoire(s) du théâtre (I), allo Strehler nel 2019, il regista torna al Piccolo con un nuovo spettacolo, nato da una ricerca condotta insieme all’attrice Ursina Lardi e destinato a suscitare profondi interrogativi nello spettatore: cosa resta, che cosa ha davvero valore, al termine delle nostre vite?
Un’attrice di successo (in scena, Ursina Lardi) incontra una donna (in video, Helga Bedau) cui è stata diagnosticata una malattia incurabile e che coltiva, come ultimo desiderio prima di morire, quello di recitare, un’ultima volta, in un testo teatrale.
A partire dalla commedia morale allegorica di Hugo von Hofmannsthal Jedermann (Ognuno), ispirata ai morality play del XV secolo, esaltazione di uno stile di vita retto e di un percorso di redenzione che passa attraverso la fede, lo spettacolo è un’intima conversazione sul passato e sul futuro, sulla vita, la morte, la solitudine e la comunità.
Dopo Mitleid. Die Geschichte des Maschinengewehrs (Compassion. La storia della mitragliatrice), per il quale i due artisti hanno viaggiato insieme in Congo, e dopo la produzione LENIN, in cui, a partire dalle due ultime settimane della vita del rivoluzionario russo, hanno condotto un’intensa disamina delle utopie del XX secolo, Milo Rau e Ursina Lardi hanno intrapreso una ricerca filosofica ed esistenziale per Everywoman.
Cos’è la morte? Perché dobbiamo affrontare quest’ultima prova da soli? Perché “non c’è nulla di nuovo da dire sulla morte” come viene detto nel testo? E infine: quale potrebbe essere la risposta umana e artistica allo scandalo della nostra comune mortalità?
Everywoman ha debuttato al Festival di Salisburgo, coproduttore dello spettacolo, il 19 agosto 2020 ed è, poi, andato in scena alla Schaubühne di Berlino, il 15 ottobre 2020.
Fonte. Ufficio Stampa Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa