Una gestione comune e sostenibile delle attività che incidono sulla vita dei cittadini in campo energetico, dei consumi e delle proposte economiche che siano circolari, cioè a circolo chiuso, senza scarti di produzione che graverebbero come costi e materiali da smaltire sul territorio
Un grande passo in avanti verso la gestione comune e sostenibile delle attività che incidono sulla vita dei cittadini in campo energetico, dei consumi e delle proposte economiche che siano circolari, cioè a circolo chiuso, senza scarti di produzione che graverebbero come costi e materiali da smaltire sul territorio il patto sottoscritto il 3 agosto u.s. fra i Comuni e Città metropolitana, che data ormai da 5 anni. Comune propulsore è stato Paullo a cui via via si sono aggiunti gli altri comuni della zona omogenea e Città Metropolitana. Si tratta di sperimentare soluzioni a basso o nullo impatto ambientale nel campo della mobilità sostenibile e dell’economia circolare in un’ottica di transizione energetica, secondo quanto stabilito dagli accordi internazionali sul cambiamento climatico che sta effettivamente mettendo a dura prova la terra, con incendi e alluvioni. Con questa alleanza strategica dei Comuni con Città metropolitana ed Eni, si va definendo il ruolo del comune di San Donato Milanese, come capofila SEM di coordinamento nel Sudest Milano, che insieme al comune di Paullo, capofila di “Smart Land”, rafforzano la volontà di collaborare per affrontare insieme le sfide che ci attendono, già precisate nei 17 punti del quadro definito dalle Nazioni Unite. Nello specifico si tratta di proporre e realizzare progetti innovativi che vanno dalla digitalizzazione “smart” del tessuto urbano, alla valorizzazione dei rifiuti, all’installazione di colonnine di ricarica alimentate ad energia verde, all’impiego di asfalti innovativi a basso impatto ambientale e allo studio di percorsi di sensibilizzazione dei cittadini e degli studenti nelle scuole. A queste linee di intervento seguiranno la costituzione di un osservatorio di coordinamento territoriale e di un Comitato d’indirizzo, che si occuperanno di definire i tempi e le modalità per dare attuazione a questi propositi. Secondo Arianna Censi, vicesindaca di Città Metropolitana, questa intesa serve a diversi scopi e necessità: per es., promuovere processi di innovazione e di sviluppo sostenibili, allargare la prospettiva fino a coinvolgere l’intera area metropolitana senza prevaricazioni della città capoluogo; comprendere con una visione integrata le tematiche critiche per lo sviluppo del prossimo decennio; estendere il concetto di circolarità alle tematiche economiche, sociali, ambientali, culturali e inclusive sotto una medesima regia. La società di Eni coinvolta in questo disegno dà un’importanza significativa al patto anche se non esclude altre realtà economiche e produttive del territorio, anzi si propone di coinvolgerle. Le fa eco Federico Lorenzini, sindaco di Paullo, sottolineando la positività di una alleanza pubblico-privato, come nuova modalità operativa in armonia con il piano nazionale di transizione ecologica. Per Andrea Checchi, sindaco di San Donato, questo di oggi non può essere che il primo passo per orientare la nostra azione verso il rispetto ecologico del pianeta secondo quanto definito negli accordi internazionali. In attesa che anche gli altri comuni del Sud Est partecipino a pieno titolo a questo processo, reso ormai necessario e urgente, visti i rischi a cui l’attività umana ha esposto la sopravvivenza della terra e dello stesso Homo Sapiens, degli animali e dei vegetali”.